APPROCCIO SOSTENIBILE. Una selezione di progetti

Dalla scorsa settimana abbiamo iniziato a pubblicare una selezione dei migliori articoli di quest’anno. Dopo i nuovi materiali, oggi parliamo di progetti, studi ed iniziative che pongono un’attenzione particolare alla sostenibilità: laboratori di recupero materiale, mostre, prodotti al 100% sostenibili e molto altro. Per i più curiosi, i temi che tratteremo in seguito saranno: i migliori progetti innovativi, i migliori progetti per il sociale, le migliori interviste e gli articoli da non perdere. Ecco qui la selezione di oggi:

CHAIR 1:1 di Alessandro Stabile e Martinelli Venezia
La Chair 1:1 è una sedia montabile e smontabile, con la caratteristica che, durante la produzione, tutti i pezzi vengono stampati insieme, ottimizzando così la grandezza dello stampo e la velocità del processo, riducendo al minimo gli sprechi.

SOAPBOTTLE, fondato dalla designer tedesca Jonna Breitenhuber
SOAPBOTTLE trasforma il concetto di cosmetica senza imballaggio e permette alla confezione stessa di diventare parte del prodotto per il corpo. Mano a mano che il contenuto all’interno viene utilizzato, la confezione del sapone si dissolve in maniera graduale. Una volta terminato il liquido, la bottiglia vuota può essere riutilizzata come sapone per le mani.

Studio Tŷ Syml e i biomateriali 
Tŷ Syml agisce secondo i principi del Cradle to Cradle, in breve, l’idea di un sistema industriale che non guarda solo al profitto e all’efficienza ma anche agli ecosistemi e alla compatibilità ambientale. Lo studio usa materiali organici e risorse locali per creare prodotti ispirati ai sistemi biologici che non hanno un impatto negativo sull’ambiente.

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Le Terre di Domenico Orefice
L’approccio del designer si basa sulla riscoperta dei processi e delle lavorazioni locali che contamina con nuove tecnologie, con l’obbiettivo di creare oggetti contemporanei. Un esempio di questo metodo è la collezione Le Terre, che nasce dalla ricerca di materiali che da secoli connotano la cultura mediterranea.

OHMIE, The Orange Lamp™ di Krill Design
Con Ohmie the Orange Lamp™ abbiamo un chiaro esempio di come i rifiuti alimentari possono essere riutilizzati con successo in un prodotto di eco-design che sia allo stesso tempo “bello e funzionale”. Alla fine del suo ciclo di vita, la lampada può essere scomposta a mano in pezzi più piccoli prima di essere gettata via con i rifiuti organici domestici.

Spazio META, per allestimenti più sostenibili
META nasce per contrastare il processo di sovra-produzione di rifiuti, offrendo una soluzione sostenibile e alternativa al tradizionale ciclo di produzione, consumo e smaltimento di allestimenti espositivi. META recupera i materiali provenienti da saloni, sfilate, mostre ed eventi, li raccoglie, pulisce e prepara per la vendita al pubblico.

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ADI, Compasso d’Oro 2022, Sviluppo sostenibile e responsabile
Per la prima volta il premio più ambito del design sarà incentrato sul tema dello “Sviluppo sostenibile e responsabile”. La scelta non è solo frutto dello scenario attuale, ma è il risultato di un percorso iniziato quasi 35 anni fa.

SUPERLOCAL e il suo Production Hub 1, di Andrea de Chirico
SUPERLOCAL nasce come alternativa agli attuali metodi di produzione, ponendo un’attenzione particolare alla fattibilità sociale e ambientale dei processi produttivi. Nello specifico, il processo industriale viene rilocalizzato all’interno dell’infrastruttura urbana, come un nastro trasportare, creando nuove linee produttive locali. Una delle ultime fasi della ricerca, in continuo sviluppo, è la progettazione di un luogo fisico, il SUPERLOCAL Production Hub 1. Lo spazio nasce con la funzione di coordinare le filiere locali attivate nel quartiere

Mostra DEPLASTIC: azioni e buone pratiche contro l’abuso di plastica, Giacimenti Urbani Festival
Deplastic è una mostra molto interessante che fa il punto sulla situazione “plastica” in maniera semplice, precisa ed efficace. Da approfondimenti sulla produzione del materiale e il suo utilizzo migliore, fino alle nuove soluzioni sostenibili.

AQUASTOR di Zihao Fang, un progetto per fermare la desertificazione
Aquastor è in grado di fornire nutrimento, immagazzinare umidità e agevolare lo sviluppo di terreni più fertili. Non si tratta solo di un progetto interessante che affronta il problema simulando un comportamento naturale, ma si rivela un sostegno fondamentale per progetti di riforestazione su larga scala, in cui ad oggi non ci sono soluzioni sostenibili per l’approviggionamento di acqua e sostenze nutritive.

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Cover image, ph. Sandro Trigila

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