ECHOES, l’app per sentire il proprio cuore

Gli smartphone non sono solo uno strumento per connettersi con il mondo o una fonte di distrazione, ma attraverso l’utilizzo di app dedicate possono diventare dei veri e propri dispositivi per monitorare la nostra salute: la regolarità del ciclo mestruale, il monitoraggio del sonno, del glucosio nel sangue (diabete) e così via. Come possiamo immaginare il mondo delle app è in continua evoluzione e oggi parliamo di un nuovo progetto: Echoes, che consente agli utenti di ascoltare il suono del proprio battito cardiaco. L’app è stata concepita per testare le possibilità di monitoraggio delle condizioni cardiache tramite smartphone.

Sviluppata da Cellule, studio di design specializzato nel campo medico, insieme ai team di ricerca scientifica dell’Università di Maastricht e del King’s College di Londra, Echoes mira anche ad andare oltre alla una funzione puramente medica, consentendo agli utenti di connettersi con il proprio corpo. “È uno strumento che non solo aiuterà i ricercatori a comprendere il potenziale della tecnologia mobile per rilevare suoni uditi di buona qualità, ma permetterà agli utenti di conoscere il proprio cuore…” secondo Echoes. L’idea è arrivata dal ricercatore PhD Hongxing Luo, interessato a capire se i microfoni per smartphone possono aiutare i pazienti cardiopatici a monitorare il proprio cuore da casa.

Per sviluppare l’aspetto grafico, Cellule si è ispirata al modo in cui il suono viene visualizzato nella musica. La palette di colori invece parla a una generazione giovane cercando di rompere le molte barriere mentali intorno alla cardiologia e al tema salute. Echoes invia registrazioni anonime ai gruppi di ricerca del King’s College di Londra e dell’Università di Maastricht in modo che possa essere continuamente valutata la qualità del suono.

Direzione creative e produzione: Cellule
Direzione scientifica: Pablo Lamata, Frits Prinsen
Programmazione: Joe and Andrew Fender, Danilo Figueirido
Creative: Josué Graesslin
Make up artist: Olivia Cochrane
Modelle: Sarah Baugsto and Alice Pan
Fotografia: Pascal Schonlau

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