HUMAN MATERIAL LOOP, i capelli come materiale

Considerare i capelli umani come un materiale può far storcere il naso ma, cercando di superare questo tabù, offre molti vantaggi. Si trova in grandi quantità con costi di produzione pari a zero, è anallergico e non è tossico, non irrita la pelle e un capello ha un rapporto resistenza/peso paragonabile a quello dell’acciaio. Inoltre, può essere allungato una volta e mezza la sua lunghezza originale prima di rompersi. Fondato nel 2021, Human Material Loop ha deciso di sfruttare questo materiale per creare dei prodotti sostenibili e favorire un’economia ad impatto zero.

Il primo aspetto da prendere in considerazione è quello della produzione: l’industria tessile è il secondo più grande inquinatore subito dopo l’industria petrolifera. La produzione rappresenta il 10% delle emissioni di carbonio dell’umanità e l’industria della moda produce il 20% delle acque reflue mondiali. Questo significa che, per un mondo più sostenibile, gli attuali processi di approviggionamento e produzione dell’industria tessile devono essere modificati. A questo si aggiunge la questione dei rifiuti: nella sola Europa vengono generati circa 72 milioni di kg di rifiuti di capelli umani che finiscono nelle discariche e si accumulano in grandi quantità nei flussi di rifiuti solidi, soffocando i sistemi di drenaggio. Ci vogliono diversi anni per i capelli umani prima di decomporsi: si tratta infatti di un biomateriale filamentoso naturale costituito da circa l’80% di proteine ​​di cheratina. La durabilità delle cheratine è una diretta conseguenza della loro complessa struttura molecolare. (continua)

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Per favorire un’economia sostenibile è necessario modificare la nostra idea di rifiuto, non più uno scarto ma una merce. Come racconta Human Material Loop, i capelli umani hanno un valore, oltre alla caratteristiche citate sono leggeri, la materia prima raccolta può essere quindi trasportata con biciclette a emissioni zero all’interno delle nostre città. Il suo isolamento termico può essere applicato all’interno delle aree di costruzione e di lavoro pesante. La sua capacità di assorbimento dell’olio può rivoluzionare il modo in cui profumiamo i nostri spazi o il modo in cui ripuliamo i disastri delle fuoriuscite di petrolio. I capelli tagliati non hanno DNA in quanto questo si trova nel follicolo pilifero, alla base. Nel momento in cui vengono spezzati o tagliati (per esempio dal parrucchiere), non contengono alcun DNA, nessuna persona può quindi essere identificata dal materiale.

In concreto, Human Material Loop raccoglie e tratta i capelli umani raccolti dai saloni di bellezza. A differenza di altri materiali nell’industria tessile, non richiedono alcuna coltivazione. Nella fase attuale del progetto, il materiale viene filato e tessuto o lavorato a maglia. Gli attuali sviluppi esplorano le proprietà fisiche e chimiche dei capelli umani per diversi settori. Sul sito ufficiale è possibile consultare anche una pagina dedicata alla storia dei capelli e alla loro applicazione, da gioielli a corde per costruzioni.

Per saperne di più visitate Human Material Loop! Sul sito è presente anche una sezione Faq, in cui troverete risposta a tutte le vostre domande.

Immagine: Dutch Blond Sweater, realizzata con capelli biondi olandesi riciclati al 100% provenienti da Amsterdam, filati e lavorati a maglia nei Paesi Bassi.

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