I TALENTI del SALONESATELLITE di quest’anno

La 23esima edizione del SaloneSatellite aveva come tema Design for our Future Selves e ha visto la partecipazione di 600 designer under 35, università e scuole specializzate nel mondo del design ma anche gruppi collettivi internazionali (Belgium is Design, Design Week Lagos, Young Balkan Designers).(Cover image SaloneSatellite 2022, ph. Ludovica Mangini)

La Manifestazione, fondata da Marva Griffin nel 1998, oltre al percorso fra gli stand, ha presentato quest’anno una “teca” di nuovi materiali sostenibili provenienti da selezionati centri di ricerca del mondo. Due “piazze” per la sosta e, infine, l’Arena dove si svolti alcuni talk (tra cui quello con Paola Antonelli and Alice Rawsthorn) e la proiezione dell’iniziativa Green Grads. A contributo del tema anche il pannello “Il Futuro è Ora”, realizzato dalla giornalista Giuliana Zoppis che ha raccolto citazioni da designer e professionisti come Formafantasma, Johannes Bödecker, CEO di Pentatonic, hub per lo sviluppo sostenibile, Victor Papanek e molti altri, accompagnate dall’illustrazione Circular economy systems diagram (February 2019) della Ellen Mac Arthur Foundation.

c

c

Parlando di prodotti invece, il tema non è stato interpretato solo come Design for All, ma anche come ricerca dei materiali, reinterpretazione di tecniche tradizionali e riprogettazione in chiave moderna di arredi e accessori. Prima di tutto sono da citare i vincitori dell’11esima edizione del SaloneSatellite Award. Lani Adeoye, Studio Lani, dalla Nigeria, ha vinto il primo premio con RemX, un deambulatore che “è un valido esempio di artigianato contemporaneo” e “sposa eleganza e dignità” in un prodotto per tutti. Il secondo premio è andato invece a Belgium Is Design / Studio Gilles Werbrouck, Belgio, per Lamps, una serie limitata di lampade in gesso e nastro nero VHS, quello delle videocassette, che realizza con la fusione di due tecniche. Meenghe di Young Balkan Designers / Djurdja Garčević, Serbia, ha vinto il terzo posto per l’uso di trucioli di pneumatico impiegati per modellare oggetti di arredo urbano come cestini per rifiuti, paraurti, vasi, sgabelli. Le menzioni speciali sono andate a Rasmus Palmgren, Finlandia, e alla sua Ease Chair, seduta pensata come punto di equilibrio tra materiale, comfort ed estetica. E ad Atelier Ferraro, Germania, per la seduta +1,5 Celsius. Grazie a flessibilità ed estetica si trasforma in diversi elementi di arredo, riutilizzando gli scarti di truciolato.

Da citare tra i talenti di quest’anno anche: Andrea Maggiarra, con le sedute Victory e Cinzia, pensate per chi ha difficoltà ad alzarsi e sedersi in autonomia. Invece che utilizzare tecnologia o l’aiuto di una seconda persona, Andrea ha progettato delle sedie che accompagnano e facilitano l’azione. Ntaiana Charalampous – Dedaleo e la sua Ilo+Milo Kitchen Modular Elements 2.0. Una vera e propria cucina per sempre, modulare, impilabile, con la possibilità di adattarsi a diversi spazi e aggiungere/togliere moduli nel corso del tempo. Un prodotto adatto allo stile di vita contemporaneo, soprattutto dei più giovani. Degni di nota anche i colorati prodotti industrial dello Studio Marfa e Alexander Rehn Design Studio: i primi sono caratterizzati da un look mediterraneo ed una linea che gioca con le curve, i secondi invece da un’estetica più contract, ma piacevole e in armonia con l’ambiente che si vuole creare.

c

Back to Top