IL SUPERSALONE È QUI! Ecco il progetto (super!) per il 2021

Il 26 di maggio c’è stata la conferenza stampa per presentare il Salone del Mobile 2021 e quest’anno si prospetta un evento super. Forse proprio per questo motivo è stato scelto SuperSalone come nome. Dopo un buco nero lungo un anno e mezzo (sia per gli eventi che per l’aspetto economico) era necessario rilanciare il format cercando di adattarlo alla situazione che stiamo vivendo. Il nuovo evento, come confermato da Claudio Feltrin, presidente Federlegno Arredo, è pensato con un’attenzione particolare alla fattibilità, sia in termini economici che di spreco di materiali, in più, l’evento non sarà solo fisico ma anche digitale. Più avanti vedremo anche i dubbi e le critiche che sono state sollevate.

Come già sappiamo il curatore di questo Supersalone sarà Stefano Boeri, Presidente della Triennale di Milano, che per l’occasione porta con sè un team di professionisti: per Rho Fiera, Andrea Caputo si occupa della parte di exhibition design, Giorgio Donà, direttore di Stefano Boeri Interiors, delle aree comuni dei padiglioni, mentre Lukas Wegwerth dei materiali degli allestimenti che quest’anno saranno raw, non trattati, e completamente smontabili, per favorirne il riutilizzo. Un aspetto che non è un dettaglio: tutti utilizzeranno gli stessi materiali e gli stand avranno una forma totalmente nuova. Diversamente dalle passate edizioni, non si adotterà più lo spazio orizzontale diviso per metri quadri, ma lo spazio verticale. Caputo ha presentato un sistema di moduli a parete di diverse dimensioni (S, M, L, XL) che saranno caratterizzati dalla funzione che avranno: spazio espositivo, apertura tra corridoi, zone relax o semplici divisori. Donà ha parlato delle aree comuni e della volontà di creare quasi una città flessibile: i padiglioni infatti non avranno solo lunghi corridoi attrezzati ma un intero lato che sarà adibito ad aree relax, zone per trattative e networking, ma anche spazi dedicati al cibo…

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Il team convocato da Boeri non finisce qui e nemmeno le novità. Queste aree laterali vedranno anche: una mostra storica, dedicata al Compasso D’oro curata da Marva Griffin, curatrice del SaloneSatellite per 16 anni. Una mostra dal titolo “Lost graduation show” a cura di Anniina Koivu, con i lavori degli studenti di design laureati nel biennio 20/21, e un programma pubblico fatto di talks, conferenze e incontri con designer e aziende curato da Maria Cristina Didero, curatrice e scrittrice indipendente. Il Supersalone avrà la propria identità grafica firmata da Studio Folder, Elisa Pasqual e Marco Ferrari, lo stesso studio che si era occupato dell’identità della XXII Triennale di Milano, Broken Nature. Naturalmente si tratta di una fase di concept quindi molti degli aspetti sopra descritti potrebbero variare.

Parlando della parte digitale, il 30 giugno verrà lanciata una piattaforma che avrà il ruolo di catalogo online dei prodotti e l’intero evento verrà raccontato in streaming per chi non potrà parteciparvi. La piattaforma probabilmente servirà anche a prenotare i prodotti presenti in Fiera: l’evento infatti sarà aperto a tutto il pubblico per l’intera durata, mentre gli anni scorsi lo era solo nei weekend. Anche questo non è un dettaglio: non sarà più solo una fiera dedicata al settore ma potrebbe diventare un vero e proprio evento culturale/economico.

I dubbi e le critiche. Nonostante la voglia di rinnovare e andare oltre a vecchi format, assolutamente condivisibile e apprezzabile, e tenendo conto del fatto che l’evento è necessario sotto vari punti di vista, mediatico, economico, ma anche sociale (sarebbe il primo evento internazionale dopo tanto tempo), ci sono alcuni punti non chiari. Durante la conferenza stampa, due domande del pubblico chiedevano chiarimenti riguardo i costi per le aziende e le differenze che questo nuovo allestimento verticale porterà. Entrambe le volte è stato risposto che sono temi che devono essere raccontati alle aziende e non possono tradursi in semplici dati. La conferenza stampa per le design companies verrà fatta il 3 di giugno e a questo punto non resta che vedere a settembre le adesioni.
L’evento ha delle tempistiche surreali per la sua portata, e anche in questo caso non è chiaro quanto questo nuovo sistema possa ridurre i tempi di progettazione e favorire le aziende (si tratta sempre di allestimenti verticali, non solo di sedie, ma anche vasche da bagno, piatti doccia?).
E la Triennale? Il SaloneSatellite? e il Fuorisalone? La Triennale ha un ruolo culturale, sarà un hub per i cittadini dedicato al Supersalone con un programma diversificato da quello della fiera. Il SaloneSatellite si è perso per strada purtroppo, è stata fatta una domanda a riguardo e si cerca un modo per riproporlo. Il Fuorisalone è un’altra storia. Siccome ha sempre convissuto con il Salone anche quest’anno succederà la stessa cosa. Gli eventi si sono sempre sovrapposti e nonostante sulla carta ci sia un’offerta culturale forte anche al Supersalone, anche quest’anno bisognerà scegliere con cura dove andare e quando.

Come abbiamo detto all’inizio, si prospetta un’edizione super, nonostante i dubbi e le critiche vogliamo essere positivi, sperare in una grande adesione delle aziende. Milano ha bisogno di mandare un segnale forte alla comunità internazione e anche all’Italia per ricordare che noi ci siamo ancora e questa è la città del Design.

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