INNOVATIVE DESIGN. Una selezione di progetti

Con la selezione di oggi si conclude questa serie di articoli che aveva l’obiettivo di raccontare i progetti più interessanti del 2021. Nuovi materiali, progetti con un approccio sostenibile, attenti alle problematiche umane e sociali, i lavori da non perdere e una selezione focus, di approfondimento. Per finire, i progetti che seguono mostrano il design in tutto il suo potenziale:

DESSERTO, pelle vegana realizzata con nopal (cactus)
Desserto è stato creato alla fine del 2019 con lo scopo di fornire un’alternativa alla pelle animale. Adrián López Velarde e Marte Cázarez, entrambi originari del Messico, hanno quindi sviluppato una pelle vegana realizzata con nopal (un cactus noto anche come fico d’india)…

GJENGE MAKERS, una nuova vita alla plastica
Utilizziamo una quantità impressionante di plastica monouso ogni anno – per fare un esempio, nel mondo vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica ogni minuto – la maggior parte della quale finisce in discariche, oceani e altri spazi naturali. Nzambi Matee, un’imprenditrice di 29 anni di Nairobi, sta combattendo questa crisi globale riciclando borse, contenitori e altri prodotti di scarto in mattoni usati per cortili e altri progetti di costruzione. Prima di lanciare la sua azienda, Gjenge Makers, Matee ha lavorato come analista dati e ingegnere per l’industria petrolifera.

TATUAGGI SMART, il futuro delle wearable technologies
Una delle tecnologie di cui si sente parlare spesso sono i tatuaggi smart, cioè circuiti elettronici che possono essere applicati sulla pelle. La loro funzione è per lo più quella di monitorare la salute, inviando segnali e dati allo smartphone o all’orologio, in risposta ad un determinato stimolo/condizione del corpo. In futuro potrebbero anche sostituire i microchip e quindi ampliare le funzioni di utilizzo. Non sono propriamente dei wearable devices ma vengono definiti così per le loro funzioni, non solo estetiche.

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NEOZOON, la lampada a ventosa
Molto spesso dai periodi di crisi nascono delle opportunità e questo lo sa bene il team della startup Neozoon con sede a Monaco, che ha sfruttato questo momento di reclusione domestica per ragionare sull’utilizzo che facciamo dei prodotti nei nostri spazi abitativi. In che modo le nostre case potrebbero diventare più mutevoli, interattive e giocose? Può un prodotto restituirci mobilità e libertà? Il risultato è Neozoon, l’omonima lampada mobile che, grazie ad una ventosa, può essere attaccata e rimossa in pochi secondi da quasi tutte le superfici.

LOMI, la soluzione per creare il compost a casa
Pandemia o no, uno dei risultati positivi di questi due anni è un’attenzione sempre maggiore al verde, al mangiare biologico, in generale alla ricerca di quello stile di vita bucolico che fa tanto campagna, ma che in fondo manca un po’ ad alcuni cittadini. Anche in questo caso il design ci viene in aiuto con un nuovo prodotto che potrebbe rivoluzionare non solo i nostri orti domestici, ma anche la gestione dei rifiuti. Pensiamo all’umido, non è sempre piacevole l’odore e a volte risulta difficile pulire il contenitore. In generale i rifiuti organici potrebbero essere utilizzati per creare compost, quindi nutrimento per le piante, ma questa soluzione richiede impegno: se siete inesperti e la fermentazione non avviene come dovrebbe, il compost inizia a puzzare e questo non farebbe piacere nemmeno ai vostri vicini. La soluzione a tutto questo però c’è già e si chiama Lomi.

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U211, POCODISEGNO. L’ombrello progettato per durare
Pocodisegno è un giovane studio di design fondato da Gianluigi Frezzini e Fabrizio Gagliano. L’approccio alla base del loro lavoro è che il design industriale possa essere uno strumento per migliorare la nostra società: non solo dal punto di vista di bisogni e necessità, ma sviluppando progetti che rispondono a temi contemporanei, come la riparabilità, la sovrapproduzione, l’ottimizzazione della produzione… Un esempio concreto di questo metodo responsabile è il progetto U211, un ombrello progettato per durare.

La sensibilità progettuale di PLAYWOOD
Esattamente come Amazon, HP, Google o Apple, Playwood nasce in un garage nel 2014, da un’idea di Stefano Guerrieri, ora CEO dell’azienda. Con una formazione in comunicazione e esperienza nel mondo del digitale, Stefano stava cercando un modo semplice e veloce per arredare uno spazio coworking. Invece che avviare una lunga e dispendiosa progettazione, usa l’ingegno e crea un piccolo “facilitatore” per la costruzione di arredi: con il connettore Playwood basta una brugola per montare e smontare la propria creazione.

O-SERIES collection di Job van den Berg
Diplomato alla Design Academy di Eindhoven nel 2015, Job van den Berg (1990) è un product designer olandese con il desiderio di innovare materiali e tecniche. Come scrive sul suo sito web, è affascinato dai materiali e dai processi industriali, che sono il suo punto di partenza, seguiti da analisi e sperimentazioni in collaborazione con diversi produttori e specialisti. In qualità di designer industriale, l’attenzione non è solo sui prodotti. Alcune ricerche non possono essere tradotte su una larga scala, quindi diventano “statement products”, cioè pezzi unici, prototipi o piccole serie. Un esempio di questi è O-Series, una collezione composta solo da legno impiallacciato (wood veneer).

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