Circa tre anni fa nasce il progetto Forgotten Architecture, di cui abbiamo già parlato qui. L’idea alla base è molto semplice: recuperare progetti di architetti poco noti, opere lasciate nell’ombra dei maestri e approfondire figure “minori”, anche attraverso la condivisione di informazioni, via Facebook. Il progetto, ideato da Bianca Felicori, ricercatrice e autrice di architettura, è diventato un fenomeno sociale e ha mostrato le potenzialità del mondo digitale dando vita ad una vera e propria community attiva, composta da un pubblico di settore e non.
Forgotten Architecture diventa oggi un libro, e lo fa mantenendo i suoi caratteri di esperienza collettiva, dinamica ed orizzontale nata proprio sui social network. Per rimanere fedeli ai principi del gruppo, i capitoli centrali usano come traccia contenutistica le categorie architettoniche pubblicate con maggiore frequenza su Facebook: dall’architettura effimera, ai playgrounds. Molti dei testi sono stati scritti e curati da membri attivi del gruppo, che hanno liberamente interpretato il tema architettonico. Ogni capitolo è poi accompagnato da una selezione di progetti pubblicati online, ognuno dei quali riporta, in didascalia, il nome della persona che lo ha condiviso su Facebook.
Il libro è il risultato di una lunga ricerca e raccolta di materiale grazie alla collaborazione con studi professionali, archivi privati e istituzioni. Hanno contribuito alla pubblicazione anche fotografi professionisti come Giovanna Silva, Luca Caizzi, Federico Torra, Roberto Conte, Stefano Perego e grandi studi e archivi di architettura e design come Gaetano Pesce, Fornasetti, Nanda Vigo, Vitra.
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Le categorie online sono state declinate quindi nei capitoli: architettura effimera, intesa come tutta quella architettura con un breve ciclo biologico, spesso disegnata per grandi eventi (padiglioni, installazioni, allestimenti); architettura animale e per gli animali, ovvero l’architettura biomimetica e quella progettata per ospitare gli animali; i playgrounds, campi da gioco all’aperto, pubblici o privati, disegnati da architetti e artisti; tempo libero, che comprende una serie di progetti realizzati per il tempo libero, dai villaggi per le vacanze ai club notturni; on the road, dedicato alle stazioni di servizio e agli edifici realizzati per i viaggiatori su strada; architettura cimiteriale, sui cimiteri; architettura religiosa, sulle chiese; facade, dedicato ai progetti in cui l’elemento caratterizzante è il disegno del prospetto; arch&video, sull’architettura che compare nei video musicali degli artisti rap e trap italiani; houses, un grande classico, sull’architettura residenziale, dalla villa del grande architetto alle soluzioni radicali e visionarie. Infine, ultimo ma non meno importante, a famous forgotten, un capitolo interamente dedicato al grande Dante Bini, l’architetto noto per avere inventato il sistema costruttivo Binishell, per decenni lasciato nell’ombra dalla critica e dalla Storia dell’Architettura.
Per sottolineare ancora una volta la natura collettiva del progetto, i capitoli sono stati scritti dagli autori e partecipanti al gruppo Facebook: Aurora Riviezzo, Carlotta Franco e Debora Tintis, Eugenio Cosentino e Luca Marullo (Parasite 2.0), Giulia Matteagi, Davide Coppo, Luca Cei e Giorgio Scanelli (HPO), Giulia Ricci, PLSTCT (Gabriele Leo e Grazia Mappa). Concludono il libro, i saggi critici di Franco Raggi, Nina Bassoli, Azzurra Muzzonigro, Nicolò Ornaghi e Cino Zucchi, che restituiscono e riflettono a posteriori sul fenomeno Forgotten Architecture come esperienza collettiva.
Il libro è prodotto da Prima o Mai (un progetto di Raitgher + NERO Editions), con il supporto di Carhartt WIP. Il metodo Prima o Mai nasce dalla necessità di esplorare nuove forme di produzione e distribuzione editoriale utili a superare gli incagli dell’editoria tradizionale. Prima o Mai dà vita a progetti impossibili prima, replicabili mai. La natura effimera di tutto ciò che è organico incontra la produzione artistica nel tentativo di dominare le logiche di mercato anziché subirle.
Il libro Forgotten Architecture. Un archivio di progetti compiuti e scomparsi, a cura di Bianca Felicori, è in vendita dal 7 marzo al 7 giugno 2022, e poi mai più. Visita il sito di NERO Editions per acquistarne una copia!
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Ettore Sottsass Jr., Casa per Arnaldo Pomodoro, Milano, 1966-1968. Crediti immagine: Nicola Nunziata e Fabrizio Vatieri Dante Bini, Villa Antonioni Vitti, Costa Paradiso, 1968. Crediti immagine: Giulia Ricci Ken Isaacs, Beach Matrix, Westport, Connecticut, USA,1967. Crediti immagine: Kenneth Dale Isaacs Papers. Courtesy of Cranbrook Archives, Cranbrook Center for Collections and Research. Mario Bacciocchi, Chiesa di Santa Barbara, San Donato Milanese (MI), 1954. Crediti immagine: Stefano Perego photography