LOVR™ è la prima soluzione tessile sviluppata e prodotta da revoltech, una società impegnata ad affrontare le sfide ambientali attraverso lo sviluppo di alternative innovative ai tessuti tradizionali. Il materiale è realizzato con residui di canapa, è privo di plastica e completamente vegetale. La composizione unica consente al tessuto di essere completamente riciclabile e biodegradabile. Abbiamo intervistato Lucas Fuhrmann, co-fondatore dell’azienda insieme a Montgomery Wagner e Julian Mushövel, per comprendere meglio cosa sia LOVR™ e come venga prodotto.
Puoi dirci di più su come è nata revoltech?
Lucas Fuhrmann: Certamente, il progetto è diventato un’azienda nel 2021, ma la nostra ricerca è iniziata nel 2016. L’idea è nata durante il mio tirocinio presso un’azienda di moda, dove ero frustrato dalla portata delle attività di greenwashing. Mi sono reso conto che era necessario un nuovo approccio, partendo dall’inizio della catena del valore con materiali più sostenibili. I tessuti tradizionali, realizzati con cotone o fibre sintetiche, hanno un impatto ambientale significativo: il cotone utilizza grandi quantità di acqua e pesticidi, mentre le fibre sintetiche dipendono dal petrolio. Anche il cuoio naturale e sintetico presentano problemi di sostenibilità.
All’inizio, l’azienda si è concentrata sulla ricerca di materiali già disponibili: abbiamo iniziato esplorando i rifiuti agricoli perché sono un sottoprodotto della produzione alimentare. Partire da questi materiali in eccesso, disponibili ma non utilizzati, è diventata la base del nostro progetto. Abbiamo mantenuto un approccio aperto durante la progettazione e lo sviluppo e abbiamo finito per creare un’alternativa al cuoio. La nostra ricerca, condotta tra il 2016 e il 2021, ha portato alla creazione dell’azienda nel 2021, quando i co-fondatori Montgomery Wagner e Julian Mushövel si sono uniti a me in questa impresa.
Da allora, ci siamo allontanati dall’uso delle fibre di banana e ora ci concentriamo esclusivamente sui rifiuti di canapa. Poiché le banane non crescono qui in Germania, puntiamo a reperire materiali il più localmente possibile. Collaboriamo con agricoltori di canapa in Germania e nei paesi europei vicini per ridurre l’impatto ambientale del trasporto.
Come siete riusciti a trasformare i rifiuti agricoli nel vostro materiale?
Lucas: Inizialmente, abbiamo sperimentato con le fibre di banana che, come la canapa, sono un sottoprodotto di piante a crescita rapida. Entrambe le piante producono grandi quantità di rifiuti: per le banane, questi provengono dai fusti e dalle foglie dopo la raccolta. Per la canapa, il rifiuto principale è la paglia rimasta dopo la raccolta dei semi utilizzati per prodotti nutrizionali o olio di CBD.
La paglia di canapa, spesso scartata, contiene parti fibrose e legnose. Utilizziamo la parte fibrosa, che trattiamo meccanicamente, aggiungendo leganti naturali, pigmenti, cere e oli. La miscela viene poi riscaldata e pressata per creare il materiale finale. Il nostro processo è simile alla formazione di fogli: mescoliamo gli ingredienti in una pasta, che viene poi pressata in fogli. A differenza dei metodi di estrusione utilizzati per fibre sintetiche o a base biologica, la nostra tecnica produce un materiale a foglio pronto per vari utilizzi.
Offrite soluzioni personalizzate o vi concentrate su prodotti standardizzati?
Lucas: Offriamo entrambi: abbiamo un materiale standard, ma lavoriamo anche con grandi partner per adattarlo a applicazioni specifiche. Forniamo diverse versioni, come una soluzione più rigida per accessori e cinture, e opzioni più flessibili per altri utilizzi. Gli spessori standard vanno da 0,5 a 1,5 millimetri, con l’offerta attuale che si aggira intorno a 0,7-0,8 millimetri.
Quali sfide affrontate nello scaling up della produzione?
Lucas: Produciamo il materiale in rotoli, generalmente di 2 metri di larghezza, utilizzando un processo continuo. Espandere la produzione comporta sfide come l’adattamento delle composizioni e delle macchine. Attualmente, stiamo lavorando per scalare una versione più flessibile del nostro materiale, uno sforzo impegnativo ma anche gratificante.
Il vostro materiale può essere riciclato o compostato?
Lucas: Sì, LOVR™ è riciclabile. È un prodotto a strato singolo senza supporto, quindi può essere riciclato in nuovi pannelli. Sebbene riteniamo che sia compostabile basandoci su prove, non abbiamo ancora ottenuto una certificazione formale. Nei nostri test, il materiale si è degradato entro cinque mesi in un ambiente di compostaggio, ma non si trattava di un test scientifico certificato.
Qual è stata la risposta iniziale del mercato del design?
Lucas: Abbiamo ricevuto feedback molto positivi e siamo stati sopraffatti dal numero di richieste. L’attrattiva del nostro materiale risiede nella sua natura circolare, di riciclabilità, biodegradabilità e basse emissioni di carbonio. Tuttavia, bilanciare tutti questi benefici di sostenibilità con i criteri di prestazione richiesti dai clienti è sempre una sfida.
Attualmente vi concentrate sui mercati B2B o B2C?
Lucas: Al momento, ci concentriamo principalmente sul B2B. Per un’azienda delle nostre dimensioni, è più gestibile lavorare con pochi grandi clienti piuttosto che perseguire i mercati B2C. Questa strategia fa parte del nostro approccio attuale.
Hai dei consigli per i nostri lettori su come vivere in modo più sostenibile?
Lucas: Il modo più semplice per vivere in modo più sostenibile è ridurre il consumo. Mettendo in discussione le nostre necessità e prolungando la vita dei prodotti che già possediamo, possiamo minimizzare l’uso delle risorse e le emissioni di carbonio associate ai nuovi prodotti. Sebbene possa sembrare una risposta semplice, è uno dei modi più efficaci per vivere in modo più sostenibile, poiché ogni nuovo prodotto richiede risorse e genera emissioni.
Ringraziamo Lucas per aver condiviso l’esperienza con LOVR™ e il lavoro innovativo svolto da revoltech. LOVR™ è anche uno dei materiali inclusi nella Materials Design Map di WeVux. Per scoprirlo e saperne di più, visitate il sito web di revoltech e seguite la sua pagina Instagram!
Ph. Jan Scholzel