Skip to content Skip to footer

La scorsa settimana abbiamo pubblicato una breve analisi della MDW 2024 e oggi concludiamo con il best of dei progetti esposti a Milano. Una selezione di arredi e mostre che vale la pena condividere. (Immagine copertina Isola Design Gallery, MDW 2024, ph. Anwyn Howarth)

Una delle sedute che ci ha emozionato di più è stata una riedizione di Arper: Catifa Carta, la nuova versione di Catifa 53, progettata nel 2001 da Lievore Altherr Molina. La seduta presenta una scocca in PaperShell, nuovo materiale derivato da fonti responsabili e dall’uso esclusivo di residui della produzione di legno svedese. Catifa Carta è composta da 29 fogli di carta accoppiati attraverso un legante di resina naturale: alla fine del suo ciclo di vita, la scocca può essere sottoposta a pirolisi, un processo di combustione che avviene a bassa temperatura e impedisce il rilascio di CO2. Attraverso quest’ultimo, PaperShell viene convertito in biochar, un tipo di carbone vegetale, composto da una percentuale di carbonio che può arrivare fino al 90%, che ha la capacità di trattenere efficacemente la CO2.

Zaven, dopo l’elegante divano Za:Za per Zanotta (2022), guarda al divano letto con Mate per Bolzan. Il risultato è un prodotto che soddisfa entrambe le funzioni garantendo comfort, ma anche eleganza per la zona living. Una struttura in tubolare d’acciaio cilindrico disegna tutto il perimetro creando il sostegno per due grandi elementi imbottiti – lo schienale e la seduta – e due cuscini sottili che si adagiano e ricadono lungo il fianco formando i braccioli. Alla base del divano, una rete a pettine estensibile permette di raddoppiare la superficie per posizionare gli imbottiti come materasso. Semplice, funzionale e adatto a tutti gli interni.

Lispi, tra le novità di quest’anno, ha presentato Velario di Giuseppe Arezzi e Serafino di Mario Scairato – il primo letto senza baldacchino del marchio. Velario, che prende il nome dalle antiche tettoie utilizzate negli anfiteatri romani per riparare gli spettatori dal sole, prevede una tenda in lino arricchita da un motivo geometrico a griglia in colori tenui. La struttura reinterpreta la tradizionale tecnica del ferro battuto, già presente nel DNA dell’azienda, lasciato a vista per esaltarne la matericità. Un letto dalle dimensioni importanti che rimane leggero ed elegante, e porta negli ambienti interni l’estetica e le suggestioni della vita en plein air. Serafino, invece, presenta una struttura in ferro, completata da una testiera realizzata completamente in midollino intrecciato a mano. Le linee razionali della base in ferro del letto si uniscono con grazia ai profili morbidi e leggeri del rattan di cui è composta la testiera.

Con About Marble, Lorenzo Damiani ci mostra ancora una volta cosa vuol dire fare design: non solo creare nuovi oggetti e arredi ma lavorare con la materia, esplorarne le possibilità e agire in maniera etica, sorprendendo con l’utilizzo ragionato di tagli, spessori e incastri. About Marble è stata una mostra alla Fabbrica del Vapore all’insegna dell’essenziale, nella forma e nei contenuti. La panca Foglio, i vasi Boboli, la serie Ibridi, il lavabo Doppio Pensiero, una rassegna di oggetti e arredi in marmo smontati e rimontati per visualizzarne le modalità costruttive e il processo. Una progettazione (e una mostra) che usa la minore quantità possibile di materiali restituendo tutta la forza del design.

Dopo quasi 30 anni dalla chiusura, al Fuorisalone 2024 riapre il Cinema Casoretto per ARTESANOS Manufactura Peruana. Sin dalla sua fondazione l’obiettivo del progetto è stato quello di fornire sostegno ma anche dare lavoro e dignità alle persone svantaggiate delle comunità andine, fondando vere e proprie scuole artigianali. Nel 2021 è iniziato un processo di rinnovamento del marchio e della collezione esistente ad opera dei curatori Luisa Bertoldo e Davide Fabio Colaci. La prima nuova collezione, presentata la scorsa settimana, si chiama ADB24 e recupera e rielabora alcuni arredi dell’ufficio stile di Chacas (Headquarter di ARTESANOS a 4000m sulle Ande) e dei suoi talleres sparsi per il Perù. A questi arredi si sommano i primi progetti dei designer Maddalena Casadei, Giulio Iachetti e il duo Zaven, primi protagonisti di questo rinnovamento.

Tra gli aggiornamenti di progetto c’è da citare Stone Waste is Bliss, la nuova ricerca di Agne Kucerenkaite – presentata poche settimana fa su WeVux e parte della Materials Design Map – sulla pietra naturale. In collaborazione con l’azienda lituana Akmenstata la designer sta sviluppando una serie di oggetti e applicazioni che combinano gli scarti di pietra con la ceramica senza l’utilizzo delle convenzionali soluzioni sintetiche ma sviluppando un nuovo metodo innovativo.

Un altro aggiornamento è quello di Alara Ertenü Studio, già presente su WeVux con Lampunto e Packioli. Alara ha recentemente fondato la startup Naturelink Innovation con l’obbiettivo di guidare un cambiamento verso la circolarità nella progettazione di materiali e prodotti. Nello specifico, Naturelink utilizza gli scarti del mais agricolo per creare un composito 100% bio-based pensato per imballaggi rigidi nei settori della cosmesi e della cura della persona. Lo scopo è quello di riuscire ad integrare in modo economicamente vantaggioso la compostabilità nella catena del valore degli imballaggi, in linea con le richieste di volumi elevati del settore.

La collezione più simpatica della Milano Design Week 2024 è Blow Up di Home Studyo, brand di design con sede a Ghent fondato da Mathieu Van Damme (Case Studyo) ed Esther Noben (Toykyo). Il marchio crea giocosi oggetti in ceramica per la casa che hanno come obiettivo quello di colmare il divario tra il design da collezione esclusivo e una produzione di massa impersonale. Il risultato sono oggetti e accessori eccentrici in grado di caratterizzare fortemente gli spazi interni donando colore e anche un sorriso.

Da menzionare anche le mostre di Dropcity, in particolare:

  • Elements: Unique details of the 20th Century Architecture and Interior, curata da Adam Štěch e presentata da Okolo Creative Collective. Un viaggio attraverso migliaia di fotografie di lampade, sedute, tavoli, balaustre, ringhiere, finestre ed elementi decorativi e funzionali che celebrano l’idea modernista del Gesamtkunstwerk (in tedesco “opera d’arte totale”).
  • We Mediterranean, di Paola Carimati con Matilde Cassani Studio, Francesca Lanzavecchia, Sex & The City, Studio Ossidiana, Piovenefabi in collaborazione con We Design Beirut. Un progetto in corso, libero e migrante, che vive e si arricchisce delle esperienze e degli incontri che matura nei luoghi in cui arriva: Milano è stata la prima tappa di un grand tour lungo le coste del nostro mare che aiuterà a contribuire alla costruzione di un’idea di architettura intesa come casa comune.

Last week we published a brief analysis of MDW 2024 and today we conclude with the best of the projects exhibited in Milan. A selection of furniture, products and exhibitions. (Cover image Isola Design Gallery, MDW 2024, ph. Anwyn Howarth)

One of the chairs that excited us the most was a re-edition by Arper: Catifa Carta, the new version of Catifa 53, designed in 2001 by Lievore Altherr Molina. The seat features a shell made of PaperShell, a new material derived from responsible sources and the exclusive use of residues from Swedish wood production. Catifa Carta is composed of 29 sheets of paper bonded through a natural resin binder: at the end of its life cycle, the shell can be subjected to pyrolysis, a combustion process that takes place at low temperature and prevents the release of CO2. Through the latter, PaperShell is converted into biochar, a type of vegetable charcoal, composed of up to 90% carbon, which has the ability to effectively retain CO2.

Zaven, after the elegant Za:Za sofa for Zanotta (2022), looks to the sofa bed with Mate for Bolzan. The result is a product that fulfils both functions guaranteeing comfort, but also elegance for the living area. A cylindrical tubular steel frame outlines the entire perimeter, creating the support for two large upholstered elements – the backrest and seat – and two thin cushions that lie and fall along the side, forming the armrests. At the base of the sofa, an extensible comb net allows the surface to be doubled to position the upholstered elements that become a mattress. Simple, functional and suitable for all interiors.

Lispi, among this year’s novelties, presented Velario by Giuseppe Arezzi and Serafino by Mario Scairato. Velario, named after the ancient canopies used in Roman amphitheatres to shelter spectators from the sun, features a linen curtain enriched with a geometric grid pattern in soft colours. The structure reinterprets the traditional technique of wrought iron, already present in the company’s DNA, left exposed to enhance its materiality. A bed with important dimensions that remains light and elegant, and brings the aesthetics and suggestions of life en plein air into interior spaces. Serafino, on the other hand, features an iron frame, complemented by a headboard made entirely of hand-woven wicker. The rational lines of the bed’s iron base combine gracefully with the soft, light profiles of the rattan of which the headboard is composed.

With About Marble, once again Lorenzo Damiani shows us what it means to design: not only to create new objects and furnishings but to work with the material, explore its possibilities and act ethically, surprising us with the clever use of cuts, thicknesses and joints. About Marble was an exhibition at the Fabbrica del Vapore under the banner of the essentiality, in form and content. The Foglio bench, the Boboli vases, the Ibridi series, the Doppio Pensiero washbasin, a review of marble objects and furnishings disassembled and reassembled to visualise their construction methods and process. A design (and an exhibition) that uses as few materials as possible, restoring all the strength of the design.

After almost 30 years since its closure, the Casoretto Cinema reopens at Fuorisalone 2024 for ARTESANOS Manufactura Peruana. Since its foundation, the project‘s aim has been to provide support but also to give work and dignity to disadvantaged people in Andean communities, founding real craft schools. In 2021, a process of renewal of the brand and the existing collection began by curators Luisa Bertoldo and Davide Fabio Colaci. The first new collection, presented last week, is called ADB24 and recovers and reworks some of the furnishings from the style office in Chacas (ARTESANOS Headquarters at 4000m in the Andes) and its talleres scattered throughout Peru. These furnishings are joined by the first projects of designers Maddalena Casadei, Giulio Iachetti and the Zaven duo, the first protagonists of this renovation.

Among the project updates is Stone Waste is Bliss, Agne Kucerenkaite‘s – presented a few weeks ago on WeVux and part of the Materials Design Map – new research on natural stone. In collaboration with the Lithuanian company Akmenstata, the designer is developing a series of objects and applications that combine stone waste with ceramics without using conventional synthetic solutions but developing a new innovative method.

Another update is that of Alara Ertenü Studio, already featured on WeVux with Lampunto and Packioli. Alara recently founded the start-up Naturelink Innovation with the aim of driving a change towards circularity in material and product design. Specifically, Naturelink uses agricultural maize waste to create a 100% bio-based composite designed for rigid packaging in the cosmetics and personal care sectors. The aim is to cost-effectively integrate compostability into the packaging value chain, in line with the high-volume demands of the sector.

The cutest collection of Milan Design Week 2024 is Blow Up by Home Studyo, a Ghent-based design brand founded by Mathieu Van Damme (Case Studyo) and Esther Noben (Toykyo). The brand creates playful ceramic objects for the home that aim to bridge the gap between exclusive collectible design and impersonal mass production. The result is eccentric objects and accessories that can strongly characterise interior spaces by bringing colour and even a smile.

Also worth mentioning are the Dropcity exhibitions, in particular:

  • Elements: Unique Details of the 20th Century Architecture and Interior, curated by Adam Štěch and presented by Okolo Creative Collective. A journey through thousands of photographs of lamps, seats, tables, handrails, windows and decorative and functional elements celebrating the modernist idea of the Gesamtkunstwerk (German for ‘total work of art’).
  • We Mediterranean, by Paola Carimati with Matilde Cassani Studio, Francesca Lanzavecchia, Sex & The City, Studio Ossidiana, Piovenefabi in collaboration with We Design Beirut. An ongoing project, free and migrant, that lives and is enriched by the experiences and encounters it matures in the places where it arrives: Milan was the first stage of a grand tour along the coasts of our sea that will help to contribute to the construction of an idea of architecture seen as a common home.

Come per l’edizione del 2023, Wevux conclude questa Milano Design Week 2024 con una breve analisi e qualche domanda, cosa ci racconta la settimana del design di quest’anno e quali sono i temi che emergono? Cosa ci aspetterà nel 2025? (Immagine copertina A-N-D, Alcova, ph. Piergiorgio Sorgetti)

Sostenibilità, che confusione

Rispetto agli anni scorsi, alcuni progetti della Milano Design Week 2024 pongono un’attenzione maggiore verso i temi legati all’impatto ambientale e alla responsabilità sociale. Nonostante questo aspetto positivo però ci sono ancora alcune contraddizioni:

  • Gadgets e tote bags diventano oggetti da collezione. Quanti volantini, poster e materiale di comunicazione è stato stampato e prodotto per questa settimana?
  • Si parla di produzioni sostenibili e nuovi materiali, ma sono ancora pochi i progetti che parlano del ciclo di vita del prodotto, della gestione di rifiuti e scarti dati dalla produzione, dell’energia utilizzata per il processo. Qualcuno in più dell’anno scorso, ma non ancora abbastanza.
  • Il punto 2 ci porta ad un altro tema: la trasparenza. Non basta usare la plastica riciclata (ancora) o creare nuovi materiali, come non basta dire “è progettato per durare”. Come vengono riciclate queste soluzioni? Quanta energia richiederà dismettere certi prodotti e materiali? È ora che il design inizi a considerare l’intero ciclo di vita di un progetto.
  • Gli allestimenti sono ancora una volta riutilizzabili, ma che fine fanno? Quante aziende e designer riescono veramente a dimostrare il riutilizzo dei propri allestimenti?

Trend dei nuovi materiali

Quest’anno quasi ogni location ha una selezione di campioni e nuovi materiali. Se da un lato è un aspetto molto positivo per la diffusione di una sensibilità maggiore verso questi progetti, ci sono ancora alcune riflessioni da fare:

  • La vera sfida che si presenta ora è se e come applicare questi campioni alla produzione industriale – per fortuna alcuni brand e designer stanno facendo qualche passo avanti, ne parleremo in maniera approfondita la prossima settimana.
  • Che senso ha creare un materiale da scarti e rifiuti se il materiale stesso diventa un problema nel momento in cui deve essere gettato?
  • Ammesso che un nuovo materiale possa durare “per sempre”, perché viene utilizzato per creare sculture e oggetti decorativi invece che applicazioni utili che resistano nel tempo?

(continua)

Design ma anche arte e moda

Come negli ultimi anni, la presenza dei grandi brand del fashion – e dell’effetto wow – è ormai data per scontata (Bottega Veneta, Prada, Gucci, Balenciaga, Moncler, Loro Piana, Zegna, Dolce&Gabbana, Miu Miu, per citarne alcuni) ma quest’anno i veri protagonisti sono stati l’arte e i pezzi collectible – senza contare la sovrapposizione di inaugurazioni nel weekend del Miart e l’apertura della Biennale di Venezia durante la manifestazione milanese. Come già raccontato in precedenza, il collectible design nasce da una necessità commerciale e potrebbe aiutare a dare un nuovo significato alla parola artigianato, forse l’unico problema è vedere tanti artisti/designer che si focalizzano sulla propria produzione senza fare ricerca, portando inevitabilmente collezioni e serie limitate simili (se non identiche) ad altri prodotti già esistenti.

Location e accessibilità

Sempre più lontano, questo sembra il claim di alcuni distretti ed eventi che preferiscono uscire dal centro per esplorare nuove aree della città di Milano e della provincia. Questa tendenza, unita alle code infinite e sempre più presenti anche da metà settimana, rende molto complesso trovare il tempo di vedere i progetti e poterli approfondire.

A questo si aggiunge il continuo aumentare dei prezzi degli spazi per esporre: come abbiamo raccontato qui, ogni anno, a parità di servizi, presentare il proprio progetto alla Milano Design Week è sempre più costoso e questo porta un problema di accessibilità per i giovani progettisti e i piccoli brand. Citando una riflessione di Margriet Vollenberg (Ventura Lambrate) sulla MDW di qualche anno fa – oggi ancora attuale: come posso garantire alle piccole e medie aziende la visibilità di un grande brand? Allo stesso modo, come diversifico l’offerta di ciò che espongo?

As with the 2023 edition, Wevux concludes this Milano Design Week 2024 with a brief analysis and a few questions. What does this year’s design week tell us and what themes emerge? What will be waiting for us in 2025? (Cover image A-N-D, Alcova, ph. Piergiorgio Sorgetti)

Confusion over sustainability

Compared to previous years, some projects of the Milan Design Week 2024 pay more attention to issues of environmental impact and social responsibility. Despite this positive aspect, however, there are still some contradictions:

  • Gadgets and tote bags become collector’s items. How many flyers, posters and communication material was printed and produced this week?
  • There are still few projects that talk about the product life cycle, the management of production waste and energy. A few more than last year, but still not enough.
  • Point 2 brings us to another topic: transparency. It is not enough to use recycled plastic (again) or to create new materials, just as it is not enough to say ‘it is designed to last’. How are these solutions recycled? How much energy will it take to dispose of certain products and materials? It is time for design to start considering the whole life cycle of a project.
  • Exhibits are once again reusable, but what happens to them? How many companies and designers really succeed in demonstrating the reuse of their fittings?

New materials

This year almost every location has a selection of samples and new materials. While this is a very positive aspect in terms of spreading a greater awareness of these projects, there are still some reflections to be made:

  • The real challenge now is whether and how to apply these samples to industrial production – fortunately some brands and designers are making some progress, we will talk about this in depth next week.
  • What is the point of creating a material from waste if the material itself becomes a problem the moment it has to be discarded?
  • Assuming that a new material can last ‘forever’, why is it used to create sculptures and decorative objects instead of useful applications that must endure?

(continue)

Design but also art and fashion

As in the last few years, the presence of the big fashion brands – and the wow effect – is now taken for granted (Bottega Veneta, Prada, Gucci, Balenciaga, Moncler, Loro Piana, Zegna, Dolce&Gabbana, Miu Miu, to name a few), this year the real protagonists were art and collectible pieces – not to mention the overlapping of openings on the Miart weekend and the one of Venice Biennale during the Milan event. As previously mentioned, collectible design was born out of a commercial necessity and could help give new meaning to the word craftsmanship, perhaps the only problem is seeing so many artists/designers focusing on their own production without doing research, inevitably leading to collections and limited series that are similar (if not identical) to other existing products.

Venues and accessibility

Further and further afield, this seems to be the claim of some districts and events that prefer to leave the centre to explore new areas of Milan and its province. This tendency, combined with the endless queues, which are increasingly present even midweek, makes it very complex to find the time to see the projects and explore them in depth.

Added to this is the ever-increasing price of exhibition spaces: as we have recounted here, every year, for the same services, presenting one’s project at Milano Design Week is increasingly expensive, and this brings a problem of accessibility for young designers and small brands. Quoting a reflection by Margriet Vollenberg (Ventura Lambrate) on MDW a few years ago – still relevant today: how do I guarantee small and medium-sized companies the visibility of a big brand? Similarly, how do I diversify the offer of what I exhibit?

We talked about the best exhibitions and products of the Milano Design Week, but what does this 2023 edition tell us? What are the themes that emerge and what awaits us next year?
Cover image Stantec, A Valuable Collection of Things, ph. Agnese Bedini, Piercarlo Quecchia, dsl studio

Half-baked sustainability 

We can say that – both because of the trend and common sense – many companies and studios have started to create more and more environmentally friendly and demountable stands and installations. Natural and recycled materials are the protagonists, both in some spaces at the fair and in the settings of the Fuorisalone. Perhaps the slightly less healthy aspect is the use of plants and flowers which every few days, to avoid a funereal effect, as soon as they begin to fade and wither are thrown away and bought back.

Arriving at the exhibition/installation space, the problem remains – at times – the need to give the visitor gadgets and communication material: tote bags, catalogues, posters… Shouldn’t we start proposing new environmentally friendly solutions from this point of view too? Possibly avoiding paradoxes such as the water bottle wrapped in plastic or the synthetic fabric tote bag.

From the point of view of the product, however, there are a few environmentally friendly solutions. It’s difficult to make one’s production method sustainable at just a year’s notice. Some companies are trying to, updating components or re-editing pieces already on the market.

The main problem is that everyone necessarily wants to be sustainable. This is the reason why some of the projects exhibited at the Salone and at the Fuorisalone lacked in transparency: for example, a sofa can be covered with a recyclable fabric, but what is the upholstery like? How much energy is used to produce a piece? What is the life span of the product and, above all, how are the components disposed of at the end of this time? The same goes for searches for new materials. The time has come to address these questions more seriously, but above all in a transparent way.

As we saw with the products mentioned a couple of days ago, sustainability must be 360 degrees: the choice of raw materials, the energy for processing and for transport, the packaging, the possibility of disassembling and repairing components, the product disposal, the choice of merchandising… These are all equally important issues that can no longer be neglected.

c

GROHE SPA Health Through Water, Milano Design Week 2023

c

Style Design

Let’s stay on sustainability to talk about a trend that has been going on for years now: we decided to call it Style Design to differentiate it from Design, the real one, which made us fall in love with the Masters and Made in Italy companies a few decades ago.

Probably due to the innumerable crises of recent years, the main tendency of companies is not so much to produce new products as new product variations. From historic pieces to more contemporary pieces, we are increasingly seeing the emergence of new variations in finishes. So we continue to see the best-selling furnishings in all guises: new materials, new shells, new fabrics, new textures. Sometimes an extra pair of armrests or a new outdoor version.

It is a trend that is caused by several factors: there is the need to continue selling products trying to reach as many targets as possible and minimizing production costs – the same chair finished in leather instead of fabric might appeal to a different customer than the first version. It is not a wrong practice but it certainly impoverishes the offer of new ideas presented during design weeks and sector fairs.

As anticipated, there have been several crises – pandemic, economic and military – which have led to serious consequences as regards energy costs for production, the procurement of raw materials, delays in deliveries… It is simply one of the possible solutions to the problems of recent years (such as the re-edition of historical products by brands).

c

Alcova 2018, ph. Space Caviar and Studio Vedet

c

Spaces for the Milano Design Week, spaces taken away from the city

As always, the event opened exceptional spaces to the public: the former slaughterhouse of Porta Vittoria, the beautiful Palazzo Orsini in via Borgonuovo, Palazzo Borromeo d’Adda, Università Statale di Milano… A new location is added every year, perfect for the Wow effect, but how much does it cost the city?

If we start from a few years ago, more precisely from Ventura Projects in the Lambrate Design District, the words of Margriet Vollenberg, founder of Organization in Design and Ventura Projects, make us understand the relationship between the event and Milan. Recounting why Ventura Lambrate had been cancelled, she said: “Some of the spaces that we have used for several years are now no longer available because they are rented out on a long-term basis, which is a natural process of course, but we have also seen that they have become more expensive. At one point it became impossible for the type of exhibitors we wanted to bring to Ventura Lambrate.”
The event attracted such attention in the neighborhood that the real estate market raised its prices, thus losing one of the reasons why it was absolutely necessary to go to Lambrate, Ventura and its exhibitors: schools and young designers.

Let’s take a look at Alcova, then. Also famous for its ability to open abandoned places not normally accessible to the public, “Alcova takes place into a wider context of real estate speculation”, as Andrea Bagnato writes for The Architect’s Newspaper.. The article highlights how the event is often linked to privately financed investments. It took place for two editions (until 2019) in a former pastry shop in the north-eastern part of the city, an area occupied by abandoned industrial buildings (former panettone factory) where an urban “regeneration” project has been underway since 2021 for the creation of a new residential complex. In 2021 and 2022 the event moves to the former military hospital of Baggio: in 2018 there was a first attempt by the government to sell the space, which failed. In January 2023, a few months after Design Week, they tried again.

This year Alcova took place inside the former public slaughterhouse in the Calvairate district. The space is part of a “regeneration” project which, according to the technical report of the plan, will see the construction of 35 new buildings up to 8 floors high, for a total of approximately 120,000 square meters of new built area, plus 1,400 underground parking spaces. Perhaps the strangest thing for an event that wants to create culture was defining this location as new and exciting when, a few hundred meters away, there was the self-managed space of Macao, which paid for its regeneration with an eviction. Here is the full article for more information.

Last but not least, the Brera Academy and the beautiful protest of the students, “Fuorisalone out from our education”, which saw a series of yellow ducks fly from the balconies to “the water surface installation”, in the courtyard of the Academy. As they write on social media, the installation – targeted by ducks – would be a slap in the face to students who use the spaces for training. During the week they have no classrooms available where they can eat and there is only one classroom free where to study (for 5,000 students).

What remains of this Milano Design Week?

While on the one hand there is an increasingly widespread attempt to approach sustainability, on the other it is still not enough and indeed, there is a need for a greater critical point of view and figures who can support professionals in the sector. Next year we will see who will be able to really recycle their space and/or materials.

In general, there is a big problem related to the costs of the spaces (here you can find the prices for 2023) and to the offer of the Milano Design Week. Let’s go back to what Margriet Vollenberg said: if I don’t have a suitable proposal for young designers, how can I give them the opportunity to exhibit? When the prices of spaces and locations continue to rise, how can I guarantee small and medium-sized companies the visibility of a big brand? Likewise, how do I diversify the offer of what I exhibit?

c

Ingo Maurer installation at Caselli di Porta Nuova, Milano Design Week 2023. ph. Giuliano Koren

Abbiamo parlato delle migliori mostre e prodotti della Milano Design Week, ma cosa ci racconta questa edizione 2023? Quali sono i temi che emergono e cosa ci aspetterà l’anno prossimo?
Cover image Stantec, A Valuable Collection of Things, ph. Agnese Bedini, Piercarlo Quecchia, dsl studio

Sostenibilità a metà

Possiamo dire che – sia per via della tendenza che del buon senso – molte aziende e studi hanno iniziato a creare sempre più stand e allestimenti rispettosi dell’ambiente e riutilizzabili. Così materiali naturali e riciclati sono i protagonisti, sia in alcuni spazi in fiera sia in allestimenti del Fuorisalone. L’aspetto forse un po’ meno green è l’utilizzo di piante e fiori che, per evitare un effetto funereo, appena iniziano a sfiorire e appassire vengono gettati e ricomprati ogni pochi giorni.

Arrivati allo spazio espositivo/installazione, il problema rimane – a volte – la necessità di voler dare al visitatore gadgets e materiale di comunicazione: le tote bag, i cataloghi, i poster… Non bisognerebbe iniziare a proporre nuove soluzioni rispettose dell’ambiente anche da questo punto di vista? Possibilmente evitando proposte come la borraccia impacchettata con la plastica o la tote bag in tessuto sintentico.

Dal punto di vista del prodotto invece ci sono meno soluzioni veramente rispettose dell’ambiente anche perché è oggettivamente difficile cambiare il proprio metodo di produzione per renderlo sostenibile da un anno all’altro. Alcune aziende ci stanno provando, aggiornando componenti o rieditando pezzi già in commercio.

Il problema principale è che tutti vogliono essere per forza sostenibili. Ed è così che in alcuni dei progetti esposti al Salone e al Fuorisalone mancava la trasparenza: per esempio, un divano può essere foderato con un tessuto riciclabile, ma com’è fatta l’imbottitura? Quanta energia viene utilizzata per la produzione di un pezzo? Qual è la durata di vita del prodotto e, soprattutto, come vengono smaltite le componenti al termine di questo tempo? Lo stesso vale per le ricerche di nuovi materiali. È arrivato il momento di affrontare queste questioni in maniera più seria, ma soprattutto trasparente.

Come abbiamo visto con i prodotti citati un paio di giorni fa, la sostenibilità dev’essere a 360gradi: la scelta delle materie prime, l’energia per la lavorazione e per il trasporto, il packaging, la possibilità di smontare e riparare componenti, lo smaltimento del prodotto, la scelta del merchandising… Sono tutte tematiche ugualmente importanti che non possono essere più trascurate. Cambiare può essere un processo lungo, ma essere trasparenti può essere il primo passo per dimostrare la propria volontà.

c

GROHE SPA Health Through Water, Milan Design Week 2023

c

Style Design

Rimaniamo sulla sostenibilità per parlare di una tendenza che va avanti ormai da anni: abbiamo deciso di chiamarla Style Design per differenziarla dal Design di Progetto, quello originale, che ci ha fatto innamorare dei Maestri e delle aziende del Made in Italy qualche decennio fa.

Probabilmente a causa delle innumerevoli crisi di questi ultimi anni, la tendenza principale delle aziende non è tanto produrre nuovi pezzi quanto nuove variazioni di prodotto. Dagli arredi storici ai più contemporanei, vediamo sempre di più la comparsa di nuove variazioni nelle finiture. Così continuiamo a vedere gli arredi più venduti in tutte le salse: nuovi materiali, nuove scocche, nuovi tessuti, nuove texture. A volte un paio di braccioli in più o una nuova versione outdoor.

Si tratta di una tendenza che è causata da diversi fattori: c’è la necessità di continuare a vendere i prodotti cercando di raggiungere più target possibili e, allo stesso tempo, minimizzando i costi di produzione – la stessa sedia rifinita in pelle invece che in tessuto potrebbe piacere a un cliente diverso rispetto la prima versione. Non è una pratica sbagliata ma di sicuro impoverisce l’offerta di nuove idee da presentare durante le design week e le fiere di settore. 

Come anticipato ci sono state diverse crisi – pandemica, economica e militare – che hanno portato a gravi conseguenze per quello che riguarda i costi dell’energia per la produzione, il reperimento delle materie prime, i ritardi nelle consegne… Si tratta semplicemente di una delle possibili soluzioni ai problemi degli ultimi anni (come la riedizione dei prodotti storici da parte dei brand).

c

Alcova 2018, ph. Space Caviar and Studio Vedet

c

Spazi per la Milano Design Week, spazi tolti alla città

Come sempre l’evento ha aperto al pubblico degli spazi eccezionali: l’Ex-Macello di Porta Vittoria, il bellissimo Palazzo Orsini in via Borgonuovo, Palazzo Borromeo d’Adda, l’Università Statale di Milano… Ogni anno si aggiunge una nuova location, perfetta per l’effetto Wow, ma quanto costa alla città?

Se partiamo da qualche anno fa, più precisamente da Ventura Projects al Lambrate Design District, le parole di Margriet Vollenberg, fondatrice di Organisation in Design e Ventura Projects, fanno capire la relazione tra l’evento e Milano. Raccontando il motivo per cui Ventura Lambrate era stato cancellato, disse: “Alcuni degli spazi che abbiamo utilizzato per diversi anni, ora non sono più disponibili perché vengono affittati a lungo termine, il che è un processo naturale ovviamente, ma abbiamo anche visto che sono diventati più costosi. A un certo punto è diventato impossibile per il tipo di espositori che volevamo portare a Ventura Lambrate.”
L’evento ha attirato attenzione nel quartiere a tal punto che il mercato immobiliare ha alzato i prezzi, perdendo così uno dei motivi per cui bisognava assolutamente passare a Lambrate, Ventura e i propri espositori: scuole e giovani designer.

Passiamo ad Alcova. Famosa anche per la capacità di aprire luoghi abbandonati e non fruibili normalmente dal pubblico, “si inserisce in un contesto più ampio di speculazione immobiliare”, come scrive Andrea Bagnato per The Architect’s Newspaper. Si è svolto per due edizioni (fino al 2019) in un ex-pasticceria nella parte nord-est della città, un’area occupata da fabbricati industriali dismessi (ex fabbrica di panettoni) in cui dal 2021 è in corso un progetto di “rigenerazione urbana” per la creazione di un nuovo complesso residenziale. Nel 2021 e nel 2022 l’evento si sposta nell’ex ospedale militare di Baggio: nel 2018 ci fu un primo tentativo del governo di vendere lo spazio, fallito. Nel gennaio 2023 un secondo – qualche mese dopo la Design Week.

Quest’anno Alcova si è svolto all’interno dell’Ex-mattatoio pubblico nel quartiere di Calvairate. Lo spazio è parte di un progetto di “rigenerazione” che, secondo la relazione tecnica del piano, vedrà la costruzione di 35 nuovi edifici alti fino a 8 piani, per un totale di circa 120.000 metri quadrati di nuova area edificata, più 1.400 posti auto interrati. Forse la cosa più strana per un evento che vuole fare cultura è stato definire questa location come nuova ed entusiasmante dal momento che, a poche centinaia di metri si trovava lo spazio autogestito di Macao, che ha pagato la rigenerazione con lo sgombero. Qui l’articolo completo per approfondire.

Ultimo ma non meno importante, l’Accademia di Brera e la bellissima protesta degli studenti, “Fuori il Fuorisalone dalla nostra istruzione”, che ha visto una serie di paperelle gialle volare dai balconi fino alla grande vasca di un famoso brand di rubinetteria, nella corte dell’Accademia. Come scrivono sui social, l’installazione sarebbe uno schiaffo agli studenti che usano gli spazi per la formazione. Durante la settimana non hanno aule a disposizione per mangiare e c’è una sola aula libera per studiare (per 5000 studenti).

c

Cosa rimane di questa Milano Design Week?

Se da un lato c’è un tentativo sempre più diffuso di approcciarsi alla sostenibilità, dall’altro non è ancora abbastanza e anzi, c’è bisogno di un punto di vista critico maggiore e figure che possano affiancare i professionisti del settore. Vedremo il prossimo anno chi riuscirà a riciclare veramente il proprio spazio e/o i propri materiali.

In generale c’è un grosso problema legato ai costi degli spazi (qui trovate i prezzi del 2023) e all’offerta. Tornando su quello che diceva Margriet Vollenberg: se non ho una proposta adatta ai giovani progettisti, come posso dare loro modo di esporre? Nel momento in cui i prezzi di spazi e location continuano ad alzarsi, come posso garantire alle piccole e medie aziende la visibilità di un grande brand? Allo stesso modo, come diversifico l’offerta di ciò che espongo?

c

Ingo Maurer installation at Caselli di Porta Nuova, Milano Design Week 2023. ph. Giuliano Koren

Ormai alla sua sesta edizione, l’evento comprende la zona che va dai Bastioni di Porta Nuova a via Broletto, da via Legnano fino a via Montenapoleone, nella precedente edizione del Fuorisalone ha totalizzato più di 136 eventi con un passaggio di 140mila persone, oltre a 50.000 visite sul sito www.breradesigndistrict.it per un totale di 170mila visualizzazioni, 1.348 tweet e 4.200 immagini instagram con #breradesigndistrict.

Il tema del 2015 è “Progetto Forma Identità” e si basa sul concetto di riconoscibilità: è necessario investire sulla formazione per mettere delle basi, queste saranno l’inizio di un percorso per sviluppare una capacità progettuale. Non c’è identità senza progetto e quel che unisce le due espressioni sono la formazione, l’apprendimento, la conoscenza.

Per vedere come è stato sviluppato il concetto alla base del Brera Design District 2015 non c’è cosa migliore che recarsi sul posto! Qui una piccola preview di quello che potrete trovare!

Superstudiopiù Group festeggia i suoi 15 anni con una mostra di circa 10mila metri quadrati, il SuperDesign Show.

Negli spazi di via Tortona 27 dal 13 al 19 aprile sarà possibile ammirare un Temporary Museum, con sculture da tutte le parti del mondo, molti allestimenti tra cui un’installazione di Marcel Wanders per LG Hausys, una scultura cinetica di Reuben Margolin per Hyundai. Ci saranno spazi dedicati ai grandi brand internazionali del design come Red Star Macalline, Former, Asahi Glass, altri dedicati agli arredi per bambini, concentrati nella zona KID.S., ai tessuti nell’area SuperTextile, ai materiali per l’edilizia e gli interni con la mostra Material Connection.

Ecco qui un piccolo assaggio di quello che troverete andando lì di persona!

 

 

Come ogni anno si avvicina la Milano Design Week e gli eventi a cui partecipare sono sempre di più (forse anche un po’ troppi in 7 giorni di manifestazione). In questa settimana Milanese – che si spinge oltre i confini della città con Alcova presso Villa Borsani e Villa Bagatti Valsecchi, a Varedo – è facile perdersi in installazioni instagrammabili e mostre senza contenuti di qualità. Proprio per queste ragioni, WeVux propone una lista di eventi da non perdere durante questa edizione del Fuorisalone. (Copertina Isola Design Festival 2024)

Partendo dalla zona sud della città ci sarà DOPO? space (Linea M3, fermata Porto di Mare) che presenta il progetto RUNAWAYS: attraverso mostre, un public program e pratiche spaziali sperimentali, lo spazio vuole indagare gli effetti della Design Week sulla crisi abitativa in corso a Milano – uno dei temi di cui abbiamo parlato l’anno scorso. Quattro designer, italiani e internazionali, realizzeranno delle strutture temporanee che saranno abitate da una comunità di runaways. Questi ultimi, selezionati tramite open call e provenienti da diverse discipline, ricevono ospitalità in cambio di contributi o prestazioni sulla base delle loro competenze e interessi.

Anche BASE Milano (zona Tortona, Linea M2, fermata Porta Genova) indagherà con un progetto parallelo lo stesso urgente tema della crisi dell’abitare. Lo spazio presenterà infatti “The Convivial Laboratory – Camp”, un esperimento collettivo che proporrà una convivenza temporanea per un gruppo di 20 partecipanti che abiteranno la terrazza del centro culturale dal 12 al 23 aprile. BASE e DOPO? proporranno uno scambio di pratiche e momenti di discussione condivisa sul tema. Dal 15 al 21 aprile 2024 torna a BASE Milano anche We Will Design, la piattaforma-laboratorio sperimentale che dal 2021 accoglie e promuove progetti di designer da tutto il mondo, scuole, università e istituzioni internazionali.

Poco distante da BASE Milano, più precisamente in zona Darsena, ci sarà Design Variations 2024 che avrà come nuova sede un garage di 3.000 metri quadrati, icona dell’architettura moderna, situato nella storica zona di Milano. L’allestimento è curato da Park Associati con un progetto creativo di mattoni modulari in canapa-cemento che saranno riutilizzati dopo l’evento.

Sempre a sud, in Piazza Olivetti (Linea M3, fermata Lodi), sarà possibile vedere il progetto “Linee d’Ombra – vivere la piazza”, progetto di Alessandra Mauri e Giuliana Zoppis di Best UP, con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Comune di Milano e di ADI – Delegazione Lombardia. Il progetto si propone di rispondere alla domanda: “Perché ombreggiare è di vitale importanza nelle città odierne?”, e lo fa concretamente scegliendo una piazza a Milano – Piazza Olivetti appunto – e attraverso un evento per la città con mercato funzionante, workshop-performance e momenti di convivialità, in programma da venerdì 19 a domenica 21 aprile.

Poco distante da Piazza Olivetti, presso lo spazio di Fondazione ICA, Formafantasma presenterà La Casa Dentro, una mostra che comprende una serie di mobili e oggetti luminosi che esplorano i temi dell’identità personale e della memoria collettiva. Le opere affrontano criticamente i canoni del Modernismo, evidenziandone la natura di genere e il radicamento in una concezione conservatrice della mascolinità.

Tornando al tema dell’abitare, The Glith Camp è un campeggio gratuito che verrà allestito nel campo da calcio del Centro Sportivo “Enrico Cappelli Savorelli” (zona Tibaldi). Grazie alla collaborazione con il Comune di Milano e Milanosport, l’Istituto Europeo di Design (IED) contribuirà a rendere accessibile la settimana del Fuorisalone a giovani di provenienza internazionale. Il campeggio ospiterà fino a 100 persone e sarà equipaggiato da tende Ferrino, ciascuna equipaggiata da un “kit per il sonno perfetto” a cura di Ikea Italia che, per l’occasione, predisporrà tutto l’occorrente per rendere più confortevole il riposo e il soggiorno.

TERRASZA, la nuova piattaforma phygital esclusivamente dedicata all’Exterior Design presenta la prima edizione di TERRASZA MILANO presso il suggestivo Giardino di Alik Cavaliere (via E. De Amicis 17). Un progetto inedito, itinerante e internazionale, nato per creare un circuito di showroom ed eventi tra i principali brand del settore dell’arredo.

In zona centro, a Palazzo Clerici, Porsche presenta l’installazione “Lines of Flight”, del collettivo di designer Numen/For Use, una grande rete sospesa da scalare, un’opera d’arte interattiva monumentale ispirata al motivo iconico del pied-de-poule pepita.

Presso il Museo Bagatti Valsecchi (Via Gesù, Linea M3, fermata Montenapoleone) tornano i Formafantasma insieme a Prada con la terza edizione di Prada Frames, dal 14 al 16 aprile. “Being Home” esamina la casa come riferimento per affrontare le sfide contemporanee: non solo una fonte di comfort, ma un rifugio e un’infrastruttura di servizi. Questo spazio in costante evoluzione è anche il luogo in cui storicamente si sono formate le norme socioeconomiche.

Isola Design Festival torna al Fuorisalone con installazioni, eventi, workshop, live performance e talk ospitati in oltre 40 location, inclusi 3 hub principali: Lampo Milano, WAO PL7 e Stecca 3.0 – e cinque mostre curate dal team creativo di Isola guidato da Elif Resitoglu (direttrice creativa di Isola Design Group) e da altri guest curator. Con l’obiettivo di mettere in connessione culture e paesi diversi, Isola Design Festival presenterà presso la Galleria Bonelli (via Luigi Porro Lambertenghi 6) anche le collaborazioni con partner dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, attraverso la mostra “Routes to Roots” concepita per Tanween (Ithra Creativity Conference) e “Anatolia” presentata per la prima volta a Downtown Dubai – di cui abbiamo parlato qui.

Tra gli altri eventi di Isola Design Festival segnaliamo: KeepLife (via Confalonieri 21) che torna con la terza call di “Bestiario”, una collezione di complementi d’arredo a forma di animale (reale o fantastico) progettati da designer provenienti da tutte le parti del mondo – qui il progetto – e l’installazione Around the table di Masquespacio (via Luigi Porro Lambertenghi 3).

Da menzionare anche ID.exe, il distretto diffuso del Fuorisalone firmato DOS Design Open Space, che esplorerà il tema “Shaped by Design” attraverso una selezione di progetti, prototipi, e installazioni interattive. L’evento non sarà solo un’esposizione, ma anche una piattaforma di dialogo e apprendimento, con workshop, conferenze e incontri che permetteranno al pubblico di interagire direttamente con i designer e gli esperti di ogni settore. Parte del programma anche la mostra diffusa “Design Periferico” che vedrà esposti alcuni dei protagonisti della Materials Design Map di WeVux.

Altre location da non perdere al Fuorisalone 2024 saranno: Dropcity – con mostre, installazioni, conferenze, workshop e iniziative legate al tema del processo in Architettura e Design; la Casa degli Artisti – con una mostra collettiva che riunisce designer, studi, università, brand e gallerie da tutta la Svizzera; la seconda edizione del progetto LABÒ, a cura di The Design Blender, nel quartiere di Barona; per gli appassionati di luce c’è Brokis che presenterà tre nuove collezioni presso lo showroom Eurostyling (via Locatelli 6).

Per scoprire le varie location e mostre del Fuorisalone 2024 seguite WeVux su Instagram!

Milan Design Week is approaching and there are more and more events to attend (perhaps even too many for a seven-day experience). In this Milanese week – which goes beyond the city boundaries with Alcova at Villa Borsani and Villa Bagatti Valsecchi in Varedo – it is easy to get lost in Instagrammable installations and exhibitions without quality content. Precisely for these reasons, WeVux proposes a list of events you can’t miss during this edition of Fuorisalone. (Cover Isola Design Festival 2024)

Starting from the southern part of the city, there will be DOPO? space (Subway M3 line, Porto di Mare stop) presenting the project RUNAWAYS: through exhibitions, experimental spatial practices and a dedicated public program, the space will address the effects of Design Week on the ongoing housing crisis in Milan – one of the themes we talked about last year. Four designers will create temporary structures that will be inhabited by a community of runaways. The group, selected through an open call and coming from different disciplines, will receive hospitality in exchange for contributions or activities based on their skills and interests.

BASE Milano (Tortona area, M2 line, Porta Genova stop) will also investigate the same urgent theme of the housing crisis with a parallel project. The space will in fact present “The Convivial Laboratory – Camp”, a collective experiment that will propose a temporary cohabitation for a group of 20 participants in the cultural centre’s terrace from 12 to 23 April. BASE and DOPO? will propose an exchange of practices and moments of shared discussion on the topic. From 15 to 21 April 2024, We Will Design also returns to BASE Milano, the experimental laboratory platform that since 2021 has welcomed and promoted projects by designers from all over the world, schools, universities and international institutions.

Not far from BASE Milano, more precisely in the Darsena area, there will be Design Variations 2024, which will have as its new venue a 3,000-square-metre garage, an icon of modern architecture, located in the historic area of Milan. The installation is curated by Park Associati with a creative design of modular hemp-cement bricks that will be reused after the event.

In the southern part of the city, in Piazza Olivetti (M3 line, Lodi stop), it will be possible to see the project ‘Linee d’Ombra – vivere la piazza’ by Alessandra Mauri and Giuliana Zoppis of Best UP, with the patronage of the Ministry for the Environment and Energy Security, the Municipality of Milan and ADI – Lombardy Delegation. The project aims to answer the question: “Why is shading vital in today’s cities?”, and it does so concretely by choosing a square in Milan – Piazza Olivetti – and through an event for the city with a functioning market, workshop-performances and moments of conviviality, scheduled from Friday 19 to Sunday 21 April.

Not far from Piazza Olivetti, at the Fondazione ICA space, Formafantasma will present La Casa Dentro, an exhibition comprising a series of furniture and light objects that explore themes of personal identity and collective memory. The works critically address the canons of Modernism, highlighting its gendered nature and rootedness in a conservative conception of masculinity.

Returning to the theme of living, The Glith Camp is a free campsite that will be set up in the football pitch of the ‘Enrico Cappelli Savorelli’ Sports Centre (Tibaldi area). Thanks to the collaboration with the Municipality of Milan and Milanosport, the Istituto Europeo di Design (IED) will contribute to making the Fuorisalone week accessible to young people from all over the world. The campsite will host up to 100 people and will be equipped with Ferrino tents, each one with a “perfect sleep kit” by Ikea Italia which, for the occasion, will provide everything needed to make rest and stay more comfortable.

TERRASZA, the new phygital platform exclusively dedicated to Outdoor Design presents the first edition of TERRASZA MILANO at the evocative Giardino di Alik Cavaliere (via E. De Amicis 17). An itinerant and international project to create a circuit of showrooms and events among the leading brands in the furnishing sector.

In the city centre, at Palazzo Clerici, Porsche presents the ‘Lines of Flight’ installation by the Numen/For Use design collective, a large suspended net to be climbed, a monumental interactive artwork inspired by the iconic houndstooth motif.

At the Museo Bagatti Valsecchi (Via Gesù, M3 line, Montenapoleone stop) Formafantasma return together with Prada with the third edition of Prada Frames, from 14 to 16 April. “Being Home” examines the living environment as a framework to address contemporary challenges. The home is not merely a source of comfort; it acts as a shelter and an infrastructure of services. This constantly evolving space is also where socio-economic norms have historically been shaped. 

Isola Design Festival returns to the Fuorisalone with installations, events, workshops, live performances and talks hosted in over 40 locations, including 3 main hubs: Lampo Milano, WAO PL7 and Stecca 3.0 – and five exhibitions curated by Isola’s creative team led by Elif Resitoglu (creative director of Isola Design Group) and other guest curators. With the aim of connecting different cultures and countries, Isola Design Festival will also present at Galleria Bonelli (via Luigi Porro Lambertenghi 6) collaborations with partners from Saudi Arabia and the United Arab Emirates, through the exhibition “Routes to Roots” conceived for Tanween (Ithra Creativity Conference) and “Anatolia” presented for the first time at Downtown Dubai – which we talked about here.

Other events at the Isola Design Festival include: KeepLife (via Confalonieri 21), which is back with the third call for “Bestiario”, a collection of furnishing accessories in the shape of animals (real or imaginary) created by designers from all over the world – here is the project – and the Around the table installation by Masquespacio (via Luigi Porro Lambertenghi 3).

Also worth mentioning is ID.exe, the Fuorisalone diffuse district by DOS Design Open Space, which will explore the theme “Shaped by Design” through a selection of projects, prototypes, and interactive installations. The event will not only be an exhibition, but also a platform for dialogue and learning, with workshops, conferences and meetings that will allow the public to interact directly with designers and experts from each sector. Also part of the programme is the diffuse exhibition ‘Peripheral Design‘, which will showcase some of the protagonists of WeVux’s Materials Design Map.

Other locations not to be missed at Fuorisalone 2024 will be: Dropcity – with exhibitions, installations, lectures, workshops and initiatives related to the theme of process in Architecture and Design; the Casa degli Artisti – with a collective exhibition bringing together designers, studios, universities, brands and galleries from all over Switzerland; the second edition of the LABÒ project, curated by The Design Blender, in the Barona district; and for light enthusiasts there is Brokis, which will present three new collections at the Eurostyling showroom (via Locatelli 6).

To discover the various locations and exhibitions of Fuorisalone 2024, follow WeVux on Instagram!

The designer Alberto Biagetti and artist Laura Baldassari described No Sex exhibition as “a sort of innocent pleasure house or even a happy clinic” where people might go to receive treatments or cures to reestablish their sexual equilibrium.

“It could be a ‘detox’ treatment or even to ‘retox’, it depends on each individual – Biagetti Told Dezeen – It could simply be a place to cleanse oneself of the external bombardment of sexual references from the media… It is a little corner of a sort of transcendental or futuristic paradise which gives us a sense of liberty and of clean, fresh unprejudiced equality. “ The designers see design as a reaction against a world where sex is difficult to escape. They claim that virtual sex is taking over from physical sex, and the body has become an “object of manipulation and excess”.

 

Photography is by Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti, courtesy of Atelier Biagetti.

(via dezeen)

FUHA – The Expression of Air è il nome della mostra che vedeva come protagonisti Daikin e Fabrica, centro di ricerca e comunicazione di Benetton Group, con la partecipazione come Guest Art Director di FormaFantasma, studio di design con sede ad Amsterdam, fondato da Andrea Trimarchi e Simone Farresin.

L’evento voleva “esplorare un rapporto più personale con l’aria. Ispirato a due espressioni onomatopeiche tradizionali giapponesi che ricordano il suono del respiro umano, FU HA* – L’espressione dell’aria è un percorso artistico multi-sensoriale in cui il designer è l’aria. * FU e HA ricordano il suono del nostro respiro quando espiriamo. FU rappresenta il gesto di soffiare su una sostanza per raffreddarla, mentre HA indica l’azione di scaldare qualcosa tenendo la bocca aperta.”

Sulla base di questo concept, gli studi realizzano delle emozionanti interpretazioni identificando l’aria con dei concetti concreti, dal “peso” al “movimento”.

Per chi si è perso la mostra, ecco qui qualche foto

 

 

 

Quest’anno reprimo i miei commenti sul Fuorisalone, sulle zone più o meno meritevoli. Lascio a voi e al web questa incombenza. Condivido invece volentieri un pò di foto, che possono esservi utili per ispirarvi, per prendere spunto e aiutarvi nella progettazione di cose nuove.

Questa è una selezione per Zona Tortona.

 

Domus con il supporto di Lexus partecipa alla Design Week con “Youthful Stories – Storie di ventenni”, l’evento che racconta le esperienze giovanili che hanno formato la personalità e tracciato la storia professionale di dieci Maestri del Design contemporaneo: Alessandro Mendini, Mario Bellini, Paolo Rizzatto, Alberto Meda, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Jasper Morrison, Humberto e Fernando Campana, Konstantin Grcic, Ronan ed Erwan Bouroullec.

Dal libretto universitario di Mendini alla scatola del meccano di Meda, oggetti e progetti mai visti, video-interviste, e molto altro presso lo spazio Domus, Bastioni di Porta Nuova 9.

 

Manca davvero poco all’inizio della Design Week milanese, che ogni anno ci regala tante novità. Questo Aprile la nuova stella del Salone sarà ZONA SANTAMBROGIO, che si estende appunto da  Sant’Ambrogio a Cadorna, da corso Magenta, a corso Vercelli, passando da via Carducci. Per saperne di più noi di Wevux abbiamo intervistato i due giovanissimi ideatori del progetto.

Innanzitutto presentatevi:
Siamo Paolo Liaci, product e service designer, e Paola Tierri, esperta in communication for social innovation. Siamo presidenti di due associazioni, promotori del progetto: re.rurban che si dedica alla promozione del territorio e il design di autoproduzione e humus che si occupa di turismo responsabile, entrambe attive sulla scena milanese,con iniziative tra design, territorio, artigianato e tradizioni.

Che cos’è Zona Santambrogio?
Zona Santambrogio è il progetto di un nuovo distretto territoriale in città: promozione del territorio per costruire un nuovo sistema di relazioni e collaborazioni.
Partirà durante il Fuorisalone del Mobile di Milano di quest’anno, dall’8 al 13 Aprile 2014, attraverso la costruzione di una rete collaborativa che poi rimarrà attiva durante tutti i periodi dell’anno.Le novità, i progetti, le esposizioni, le offerte e le iniziative sul territorio verranno promosse con un sistema di comunicazione online e offline, una sua mappa interattiva sul sito di Zona Santambrogio, dove i visitatori potranno ritrovare tutte le realtà e i punti di interesse che la animano, unite da percorsi tematici ed eventi.Costruiamo un network, quindi, e uniamo negozi storici, luoghi pubblici, monumenti artistici e, naturalmente, esposizioni di design diffuse nel territorio, affinché siano tutti pienamente valorizzati agli occhi dei cittadini e dei visitatori.Colleghiamo punti nevralgici della città. Da Sant’Ambrogio a Cadorna, da corso Magenta, a corso Vercelli, passando da via Carducci. Zona Santambrogio è situata in una vasta area in pieno centro di Milano, è da sempre una delle zone di Milano più eleganti, vivaci e culturalmente ricche e nel pieno cuore della città.Promuoviamo il territorio quindi,con le sue peculiarità storiche, artistiche, culturali ed economiche, mettendo in rete i suoi abitanti, i suoi commercianti, con i designer e con i visitatori nazionali e internazionali.

Come è nato questo progetto?
Zona Santambrogio è nata da due esigenze. Da una parte, la passione per una delle zone più antiche della nostra città e dal bisogno di restituirgli nuova vita: tornare a frequentarla e viverla, non solo come zona di passaggio, ma agevolandone la visita e creando una mappa utile ai luoghi d’arte e storici ma anche a tutti coloro che vi lavorano e la vivono ogni giorno.
Dall’altra, quella di creare una rete per le esposizioni di design diffuse nel territorio, a partire dall’esposizione di via San Vittore 49, DO UT DESIGN, che già l’anno scorso ha accolto oltre 30 progetti di design di auto-produzione e che quest’anno sarà quartier generale di Zona Santambrogio con una esposizione legata al tema dell’innovazione dei materiali e delle tecniche di produzione.
In particolare racconteremo MOST, Spazio Rossana Orlandi, Triennale, Fondazione Achille Castiglioni… ma anche daremo spazio a giovani designer, che potranno esporre all’interno della Zona ad un costo accessibile.
Zonasantambrogio.it è una grande mappatura e una rete di storie, racconti e  relazioni basate sulla collaborazione. Ci ispiriamo infatti volentieri alle teorie della sharing economy, unendo relazioni e risorse attraverso l’utilizzo di piattaforme tecnologiche.

Come si fa a partecipare?
I designers, aziende e startup possono esporre all’interno di uno spazio in Zona Santambrogio. Possono scriverci e raccontarci cosa hanno realizzato attraverso il nostro form di adesione.
Tutti i negozi, luoghi culturali, showroom, mostre, bar, ristoranti, possono aderire e verranno segnalati sulla mappa online e cartacea, avranno una scheda a loro dedicata, una bandiera segnalatrice. Saranno i protagonisti di Zona Santambrogio.
Chiunque voglia aderire o chiedere informazioni, può contattarci via email: [email protected]
Oppure leggerci sul sito www.zonasantambrogio.it e seguirci sui social: Facebook, Google+, Twitter.

per altre info: www.zonasantambrogio.it