Grazie al focus specifico sulle donne che hanno scritto la storia recente e contemporanea dell’arte applicata e del design, il Museum Arnhem possiede una delle collezioni culturali più importanti dei Paesi Bassi. Lo Studio Modijefsky – qui alcuni lavori pubblicati su WeVux – è stato incaricato di progettare i nuovi spazi pubblici del museo, da poco rinnovato: l’ingresso generale, la caffetteria, il negozio al piano terra e una sala attività con spazio eventi al piano superiore. Tutte queste aree sono legate all’iconica cupola dell’ingresso, che crea un grande spazio esagonale.
L’intervento dello Studio è ispirato ad un nuovo linguaggio che riprende la storia dell’edificio: le origini come club per gentiluomini messe a dialogo con il Realismo Magico, che fa parte dell’attuale collezione. I nuovi spazi accompagnano i visitatori in un’evasione dal quotidiano, giocando con la prospettiva e offrendo percorsi “in altre dimensioni”. Con la collezione riposizionata nelle nuove ali del museo, l’interno di questo edificio monumentale diventa esso stesso un’opera d’arte, esprimendo il valore fondamentale del Museo: “dal cuore, guardando oltre, d’ora in poi e con qualità”.
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Non appena si varca l’ingresso del Museum Arnhem, si trova la scrivania per l’accoglienza, sopra alla quale lo studio ha posizionato un volume luminoso sospeso, che rispecchia la forma dell’arredo sottostante e fluttua nello spazio. Un ulteriore intervento è il grande specchio che riprende la forma ad arco della porta d’ingresso, al rovescio. La disposizione inclinata invita i visitatori a riflettersi nel nuovo ambiente in modo diverso. I contorni dello specchio sono ripresi poi in scala ridotta dal piccolo lampadario sospeso.
La caffetteria e il negozio del museo si trovano al piano terra, all’interno dell’enorme spazio sottostante la cupola del museo. Lo Studio Modijefsky ne ha abbracciato le dimensioni creando la zona caffè e il negozio, pur mantenendo il carattere originale dello spazio. Ogni area è stata contraddistinta da un’identità unica e da un insieme di materiali, legati a un tema diverso della collezione del museo. L’intero piano diventa uno spazio in cui rilassarsi e trarre ispirazione.
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Un grande lampadario su misura che riprende i contorni curvi del precedente, sfrutta tutta l’altezza della cupola e lega i vari ambienti. Le forme rispecchiano il profilo sovrastante e le finestre nella parte superiore della cupola. Per ridurre l’altezza dello spazio monumentale a una scala più umana, lo Studio Modijefsky ha aggiunto uno zoccolino dipinto di marrone terra, che circonda le pareti intorno al bar e al negozio e unisce le due zone.
Il bar è la prima cosa che si vede entrando nello spazio, sia dall’ingresso che dal ritorno dall’ala espositiva. Il Café Pierre, dal nome dell’ex direttore del museo Pierre Janssen (1926-2007), comprende un’ampia tavolozza di superfici e motivi. In tipico stile Modijefsky, è un mix di diversi materiali ed elementi scultorei: un blocco di marmo, due torri di ottone e bronzo invecchiato, un bancone in marmo sul lato destro del piano bar. Altri materiali includono rovere oliato scuro e chiaro, linoleum e piastrelle bianche craquelé. Ispirato al Realismo Magico, il risultato è un’intrigante armonia di elementi, materiali e forme.
Tutte le panchine, le vetrine dei negozi e il bar sono posizionate attorno alle colonne monumentali dello spazio, unica parte della struttura esistente che doveva essere mantenuta. Per controbilanciare l’altezza e la luce della cupola, tutti gli elementi sono stati progettati per essere scuri e “pesanti”: tavoli bassi e alti in legno su misura sono abbinati a panche che si appoggiano su quattro colonne. Queste sono rivestite con due tipologie di ecopelle per contrastare la ruvidità del legno.
Per avere maggiori informazioni sul Museum Arnhem visitate il sito dello Studio Modijefsky e non dimenticate di seguire anche la pagina Instagram!
Design: Studio Modijefsky; Esther Stam, Natalia Nikolopoulou, Agnese Pellino, Ivana Stella, Aurélia De Chevigny
Altri designer e studi coinvolti: Benthem Crouwel (Architects), Thonik (Brand identity & Wayfinding), Karres & Brands (Landscape architects)
Fotografia di Maarten Willemstein
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