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Luffa Project, Riportare La Natura Nell’ambiente Domestico

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Un aspetto molto interessante di autoproduzioni e piccole serie di oggetti e arredi è che, oltre alla loro funzione, possono racchiudere al loro interno parte della cultura del designer. Osservando ed esplorando le scelte materiche, l’estetica, le lavorazioni utilizzate, si ha la possibilità di conoscere un luogo, un percorso formativo, una tecnica non ancora sperimentata. Guardando LUFFA Project di Samer Selbak, per esempio, è evidente la volontà del designer di introdurre la natura nell’ambiente domestico, cercando un’armonia con tutto ciò che è fatto dall’uomo.

Samer è un designer palestinese che vive e lavora a Parigi, laureato presso l’École des Arts Décoratifs nel 2022 con un Master in Product Design. Attraverso i suoi progetti, che esplorano il punto d’incontro tra arte, design e consapevolezza sociale, ha l’obiettivo di unire l’estetica con un maggiore rispetto dell’impatto che possono avere le nostre scelte. Ispirato dalle radici palestinesi e dal ricco patrimonio storico, l’utilizzo di materiali naturali e di tecniche tradizionali riflette l’interesse del designer verso il rapporto tra uomo e natura.

LUFFA Project

LUFFA Project si concentra sull’omonima pianta, utilizzata da secoli nelle culture arabe come spugna da bagno. La serie di oggetti è composta da due materiali contrastanti, la luffa e l’acciaio – per evidenziare la tensione tra materiale organico e prodotto dall’uomo – e tinta attraverso tecniche tradizionali con colorazioni naturali. Il progetto è costituito da Saffeer, una lampada a sospensione diagonale realizzata in fibre di Luffa tinte, accuratamente trattate e cucite in una forma trapezoidale. Strutturata con un corpo interno in acciaio, la lampada è progettata pensando alla durabilità e alla sostenibilità. Reef, invece, è un divisore di spazi che funge sia da oggetto funzionale sia da pezzo scultoreo. Realizzato con lo stesso processo di Saffeer, le fibre vegetali sono resistenti e biodegradabili, consentendo il passaggio di aria e luce pur mantenendo la funzione di divisore. La struttura è sostenuta da due barre in acciaio. Per approfondire il progetto, abbiamo fatto alcune domande a Samer:

– Poiché la Luffa è anche un prodotto alimentare, come selezioni la risorsa per i tuoi progetti?
Samer: In Palestina usiamo principalmente la Luffa come spugna. Durante la mia ricerca, mi sono chiesto se questo frutto fosse anche commestibile e ho scoperto che, effettivamente, viene consumato principalmente in Asia. (I frutti giovani, quando sono ancora verdi e freschi, sono commestibili.) Per usare la Luffa come materiale, lasciamo crescere il frutto sulla pianta fino a che il sole d’autunno non lo asciuga. Una volta cresciuto è pieno di fibre, che formano la struttura interna, e ricoperto da una pelle sottile ma piuttosto dura. Una volta essiccato e sbucciato, le fibre di Luffa si svelano e possono essere utilizzate come spugna o, in questo caso, come materiale per il design.

– Auto produci la Luffa o ti affidi a aziende locali?
Samer: Una parte della luffa che uso nei miei progetti è coltivata da mio padre, ma poiché vivo a Parigi, ho dovuto trovare distributori locali per dare più senso alla produzione. Questo materiale è estremamente leggero e viene compresso in pezzi sottili prima di essere trasportato in grandi quantità, il che lo rende molto efficiente. Una volta reidratate, le spugne di Luffa essiccate raddoppiano di dimensioni, riprendendo la loro forma originale.

– Puoi dirci di più sul processo di colorazione naturale?
Samer:
Utilizzo metodi di tintura tradizionali, che prevedono l’estrazione di coloranti naturali da piante diverse, bucce di frutta e verdura. La tintura naturale è una scienza a sé stante, ricchissima di tonalità e sfumature, ed è estremamente difficile ottenere gli stessi risultati in serie. Per questo motivo, nel mio lavoro ho adottato le diverse sfumature invece di cercare di controllare il colore e limitarlo agli standard industriali, che solitamente utilizzano coloranti chimici e sintetici e sono distruttivi per l’ambiente. Il processo di tintura mi ha insegnato ad apprezzare il lato “selvaggio” dei materiali ed elementi naturali, utilizzandoli in modo ragionato per valorizzare ancora di più i pezzi finali, rendendoli unici.

– La colorazione della Luffa influisce anche sul colore finale della luce?
Samer: Sì, molto sottilmente. Tutti i colori della luce provengono dalle tonalità del materiale, non dalla fonte. Ho voluto che quest’ultima fosse neutra, aggiungendo una sorta di filtro che dona queste sfumature colorate. Tra la luce e la Luffa colorata si crea questo bagliore che illumina delicatamente lo spazio con colori diversi, senza creare un ambiente troppo saturo. Penso che il risultato finale trasmetta una sensazione di calma e un po’ di magia, che rappresenta bene l’idea e il processo dietro questi pezzi.

Il progetto LUFFA ha appena partecipato alla mostra di Isola, Routes to Roots, Dutch Design Week 2024. Per conoscere nel dettaglio il progetto e scoprire gli altri lavori di Samer Selbak visitate il suo sito e seguite il designer su Instagram!

Fotografia di Samer Selbak