La Milano Design Week 2022 si è appena conclusa per cui da oggi pubblicheremo una serie di report per ripercorrere i momenti più interessanti. Partendo dall’Isola Design District, oltre alla mostra Materialized e Rising Talents, è da citare No Space for Waste, in uno degli hub principali del distretto: Stecca3.
Ospitata al primo piano della location affacciata sulla Biblioteca degli Alberi, No Space for Waste aveva come focus prodotti e arredi ideati per minimizzare il proprio impatto ambientale o creati utilizzando scarti industriali. L’iniziativa è stata supportata da Heura, azienda di carne vegetale.
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Tra i prodotti da citare c’è la collezione di Amalia Puga, Entre Redes, che riutilizza le reti da pesca come materiale strutturale e decorativo per combattere il rischio di scomparsa della tradizionale arte delle “redeiras”. Nella comunità di A Guarda, in Galizia, le donne si sono sempre occupate di creare le reti, un vero e proprio settore che portava anche benefici economici al villaggio. Il ricambio generale però non sta avvenendo e questa tradizione rischia di essere persa, così come i suoi vantaggi. Amalia ha pensato quindi di rinnovare quest’arte portando un punto di vista moderno, cercando di dare visibilità e nuovo respiro a questa tradizione.
Il progetto di Macarena Torres Puga Studio invece, A Waste Epiphany, rivalorizza gli scarti di mattoni e cemento creando complementi dall’estetica naturale forte, che caratterizzano molto lo spazio. Il nome è ispirato dal materiale: ogni edificio demolito porta con sé una storia, un ricordo. A Waste Epiphany vuole riportare indietro passati dimenticati attraverso pezzi dal design unico.
Afterlife di Supernovas è una collezione di casse e panche facili da assemblare, riciclate e riciclabili al 100%, progettate in collaborazione con Odd Matter. La collezione è composta da rifiuti di plastica riciclata come PE e PET, ovvero quelli che si trovano in bottiglie, imballaggi, bottiglie da spremere, giocattoli, tubi del gas e dell’acqua. Supernovas mantiene tutti i prodotti monomaterici al 100% e non utilizza colla, garantendo quindi la piena riciclabilità del proprio prodotto. L’area lounge nella zona esterna a ridosso della Biblioteca degli Alberi era realizzata proprio da Supernovas.
Da citare anche Riccardo Cenedella con Carpet Matter. Il Regno Unito produce circa 400.000 tonnellate di rifiuti di moquette ogni anno, Riccardo ha sviluppato una tecnica che gli permette di rimodellare e riutilizzare questo materiale per creare pezzi di design. Gli obiettivi del progetto sono aumentare la consapevolezza ambientale e dimostrare come un materiale di scarto possa essere trasformato in qualcosa di riutilizzabile.
Gli altri designer e studi di design partecipanti sono stati: Karma Design, Muhammad Shareef, Yaroslava Galayko, Better Weather, The Minimono Project, Lyla Design, Nicole Chrysikou, Boutures, Duplex Studio, Austeja Platukyte, Anga Paris, Tobia Zambotti, Senzaquadro, Zavier Wong Zhen Zui, Irene Roca Moracia, Camille Calvo.
Al piano terra della location, c’era Robot Shit Exhibit, DesignWanted, _sucks e Caracol, la prima esposizione che valorizza gli scarti della stampa 3D, la Robot Shit.
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Robot Shit, ph. Valerio di Martino Ph. Valerio di Martino Ph. Valerio di Martino
Entre Redes, Amalia Puga A Waste Epiphany, Macarena Torres Puga Studio Afterlife, Supernovas Carpet Matter Gradient chair, Riccardo Cenedella. Ph Simone Giaretto