Abifloat: è questo il nome del progetto di uno dei più grandi Yacht Designer (e non solo) italiani, Christian Grande.
Questo progetto è uno dei modi più estremi per vivere nella natura. In cosa consiste? In unità abitative galleggianti, da installare sull’acqua. La novità non sta tanto in questo, in quanto un’imbarcazione sarebbe più che sufficiente. Ciò che colpisce è il fatto che le unità immobiliari sono modulari. Si può quindi installare un singolo monolocale o un intero villaggio articolato su più piani, fino a due piani, con solai concepiti per ospitare gli impianti idraulici ed elettrici, a sezione cava per garantire un buon isolamento termico ed acustico.
La stabilità dei moduli è garantita dalla conformazione dei galleggianti e dalla possibilità di utilizzarli con funzione impiantistica e come sede di apparati più voluminosi quali pompe di impianto idraulico, compressori di climatizzazione, serbatoi di acque e quant’altro.
Altri moduli speciali quali banchine o passerelle, parapetti e ponticelli permettono di personalizzare gli esterni. Con questi si può pensare la creazione di veri e propri agglomerati, villaggi vacanza o locali commerciali galleggianti dinamici e con la possibilità di crescere nel tempo.
Il tutto nel rispetto dell’ambiente perché tutto costruito in modo ecosostenibile.
Concepita per diventare l’habitat extra urbano di chi può permettersi ritmi lenti e una vita senza vincoli temporali, anche se solo per il periodo della vacanze, la floating villa regala realmente la possibilità di vivere con pienezza l’ambiente circostante, i suoi ritmi e le sue mutazioni. Eppure è perfetta anche per chi non riesce a staccarsi totalmente dai ritmi “cittadini” o lavorativi, dato che grazie all’insito contenuto tecnologico dei moduli standard la casa galleggiante può essere utilizzata anche come ufficio remoto, completa com’è di tutti i collegamenti tecnologici necessari.
Ecco le immagini del progetto.