
Memorie d’Arte #Do-Ho Suh
Nato nel 1962 a Seoul, Corea del Sud, Do-Ho Suh studia inizialmente pittura orientale, adempie al servizio militare e poi si trasferisce negli USA dove torna tra i banchi tra la scuola di Design di Rhode Island e la famosa università di Yale. Figlio d’arte (il padre è in Corea un noto pittore ) inizia la sua carriera artistica parallelamente ad una vita itinerante. Proprio il concetto di migrazione, con le sue connotazioni sia fisiche che psicologiche, diviene uno dei temi chiave per la sua arte. Interessato all’abitare, specie per quanto riguarda gli spazi pubblici, Suh lavora sulla malleabilità degli spazi, intesa sia da un punto di vista fisico che metaforico. Le sue installazioni sono fortemente legate al luogo specifico in cui vengono costruite, indagando spesso i temi dell’identità (ed i suoi confini, quindi l’anonimia) e del rapporto tra individuo e collettività. Elementi caratteristici dei suoi lavori sono i filati, la ripetizione di oggetti e in particolare di statuine rappresentanti persone o soldati. Tutto ciò che Do-Ho Suh crea rimanda alle sue esperienze private come l’abitare, il trasferirsi da abitazioni tipicamente coreane agli appartamenti di Los Angeles, la creazione della sua identità come uomo, i ricordi di scuola ed il servizio militare.
Sul rapporto tra individuo e società:
Floor, 1997
Screen, 2005
Sull’identità/anonimia:
High School Uniforms, 1997
Uni-Form/s Self-Potrait/s My 39 Years, 2006
Sull’esercito:
Paratrooper II, 2005
Some/One , 2005
Sulla malleabilità degli spazi, l’abitare, il contrasto tra abitazione occidentale e orientale:
Staircase, 2008
Reflection, 2004
Home Within Home Within Home Within Home, 2013
Dettagli da: The Perfect House e Specimen Series