OHMIE, The Orange Lamp™ di Krill Design

Uno dei temi di progetto sempre più centrali nelle discussioni di questi ultimi due anni è quello dell’Economia Circolare. Il mondo del Design, da sempre reattivo agli stimoli esterni, si sta dando da fare per trovare soluzioni sostenibili, in grado di fare la differenza. Negli ultimi mesi vi abbiamo parlato di molte sperimentazioni materiali e ricerche, oggi invece vi presentiamo un prodotto “fatto e finito”, esempio di un paradigma di Circular Economy che unisce design e sostenibilità in una filiera totalmente Made in Italy.

Dopo anni di ricerca sui nuovi biomateriali, la start-up milanese Krill Design ha creato Ohmie The Orange Lamp™, trasformando le bucce delle arance siciliane in una lampada 100% naturale e compostabile. Krill Design è specializzata nella ricerca e sviluppo di materiali organici come risorsa preziosa che offre nuove material experiences e getta le basi del design circolare. A fare da garanti della qualità dell’operato della startup, tra i suoi clienti troviamo anche Enel, Autogrill e San Pellegrino. I famosi marchi si sono tutti affidati a Krill Design per l’innovazione tecnologica e la sua expertise nel campo del design sostenibile.

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Per cogliere tutta la potenza racchiusa in Ohmie the Orange Lamp™ basta dire che ogni lampada contiene le bucce di 2-3 arance provenienti da un’azienda alimentare a conduzione familiare nella provincia di Messina, Sicilia. Il progetto affronta il problema del super-sfruttamento delle risorse naturali, trasformando un materiale, spesso considerato erroneamente un rifiuto, in una risorsa preziosa. La Sicilia infatti produce circa il 3% di tutte le arance nel mondo, questo garantisce una seconda vita al cosiddetto scarto e consente di avere sempre materia prima per la produzione.

Dal punto di vista del design, la lampada, alta 23cm, riflette le sue origini attraverso la texture della superficie, il profumo e il colore vibrante. Il prodotto è stampato in 3D per evitare sprechi in fase di produzione. Le bucce arrivano a Milano, dove vengono essiccate e macinate per creare una polvere uniforme. Questa viene quindi inviata a un impianto di compounding dove viene aggiunta a una base di amido vegetale biopolimerico. Successivamente, il biopolimero arancione viene prodotto sotto forma di pellet. Questa è l’unica parte della fase di produzione che viene esternalizzata, soprattutto a causa dei macchinari richiesti per l’operazione, ingombranti e poco economici. Dopo l’uso, la lampada Ohmie può essere scomposta a mano in pezzi più piccoli prima di essere gettata via con i rifiuti organici domestici. Al momento, i resti devono essere inviati a un impianto di compostaggio invece di decomporsi direttamente nella natura. La start-up ha preso questa decisione per motivi di prestazioni e durata del materiale, ma sta sperimentando per ottenere un biopolimero che possa essere durevole e robusto, nonché facilmente compostabile in natura o in un compost casalingo.

Il prodotto è stato lanciato il 5 luglio con una campagna di crowdfunding su Kickstarter. Sulla pagina web dedicata, è possibile scoprirne tutti i dettagli e registrarsi per controllare direttamente l’andamento della campagna.
Con Ohmie the Orange Lamp™ abbiamo un chiaro esempio di come i rifiuti alimentari possono essere riutilizzati con successo in un prodotto di eco-design che sia allo stesso tempo “bello e funzionale”.

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