La sensibilità progettuale di PLAYWOOD

Esattamente come Amazon, HP, Google o Apple, Playwood nasce in un garage nel 2014, da un’idea di Stefano Guerrieri, ora CEO dell’azienda. Con una formazione in comunicazione e esperienza nel mondo del digitale, Stefano stava cercando un modo semplice e veloce per arredare uno spazio coworking. Invece che avviare una lunga e dispendiosa progettazione, usa l’ingegno e crea un piccolo “facilitatore” per la costruzione di arredi: con il connettore Playwood basta una brugola per montare e smontare la propria creazione. Inizialmente lanciato online con licenza Common Creatives, il prodotto ha successo e Stefano decide nel 2016 di fondare la propria Startup insieme a Carlotta Nizzoli e Mirco Bonilauri. Il primo prodotto sviluppato è proprio il Connettore PlayWood ®, un sistema di assemblaggio che permette di trasformare semplici tavole e pannelli in legno in un arredo, con la stessa semplicità di un gioco di costruzioni o, come dice Stefano, di “un lego per adulti”. I connettori hanno angoli di 90°, 105°, 150° e anche a X e a T, il che permette diverse configurazioni e una certa libertà nella progettazione.

La startup inizia un percorso che in quattro anni la porta a vendere in oltre 32 paesi internazionali (il 78% del fatturato aziendale proviene dalle vendite all’estero), nelle grandi catene di distribuzione come Leroy-Merlin (Gruppo Adeo) e BauHaus, con un totale di oltre 15.000 clienti on-line. LVenture Group e Barcamper Ventures, fondo di investimento gestito da PrimoMiglio SGR S.p.A., insieme a molti business angel, hanno supportato la crescita ed investito nel progetto. Questo consente a PlayWood di sviluppare un modello di business altamente scalabile, improntato sulla vendita on-line internazionale. La startup ha ricevuto numerosi premi tra cui il riconoscimento della seconda edizione di “Innovators”, che la Triennale di Milano riserva alle realtà imprenditoriali che hanno saputo coniugare creatività e ingegno, applicando la tecnologia in settori tradizionali.

c

c

Fino al 2020 PlayWood vende solamente il connettore ma la recente pandemia porta dei cambiamenti: i negozi chiudono e sempre più persone si trovano obbligate a lavorare e allenarsi da casa. Ancora una volta, il team vede un’opportunità e inizia a creare le proprie collezioni di arredi: in un anno il brand lancia 40 nuovi prodotti. Arredi in legno semplici, costituiti da pannelli tagliati a CNC e assemblabili grazie a un mix di incastri e connettori. Dalla scrivania/tavolo Karya, prima collezione che vende più di 2000 esemplari, PlayWood oggi vende anche Adakto, sistema di mensole e cassettiere modulari, Organizer, scaffalature e tavoli ricombinabili all’infinito, per l’uffico o attività commerciali o mostre, persino una linea specifica per le camerette dei bambini e una di oggettistica Made in Italy sviluppata per valorizzare la creatività di persone fragili.

Oltre al percorso di successo, un aspetto molto interessante dell’azienda è l’attenzione verso il prodotto e la sostenibilità. Prima di tutto le collezioni sono versatili, nonostante la limitazione degli angoli e degli incastri, viene dato spazio alla creatività. Questo permette anche di rendere l’arredo adattabile: può cambiare in base al nostro stile di vita. I connettori sono fatti in PRFV (plastica rinforzata con fibra di vetro), quindi hanno un ciclo di vita di almeno 150 anni: è difficile riciclarli ma possono durare per 3 generazioni. Il legno scelto per gli arredi proviene da foreste europee gestite in modo sostenibile e con marchio PEFC o FSC, mentre l’imballaggio del packaging è di carta riciclata. Alcuni pannelli, come quelli della linea Organizer, provengono da grandi lastre che l’industria dell’automotive considera di seconda scelta, recuperando l’80-90% di materiale che diversamente andrebbe sprecato.

Una realtà molto interessante che nella sua semplicità riesce a rispondere a diversi aspetti del vivere quotidiano: dalla versatilità alla sostenibilità. Visitate PlayWood sul sito ufficiale e seguite il brand su Instagram!

c

Back to Top