
Rafia, rafia ovunque
Non si tratta di certo di una tunizzazione “canonica”, all’ occidentale, ma di certo Ojo Obaniyi è riuscito nel suo intento.
L’artista nigeriano, dopo 20 anni di esperienza nella lavorazione di artefatti in rafia, a un certo punto della sua carriera ha deciso che era giunto il momento di una svolta: per promuovere la sua attività, ha deciso di ricoprire completamente e artigianalmente il suo vecchio pickup Volkswagen di trame e intrecci di rafia, lasciando liberi solamente vetri, copertoni e fanali. Ogni altro singolo componente esterno e dell’abitacolo è stato smontato, “impacchettato” e rimontato al suo posto con quel tocco in più di etnicità.
Ma la sua opera ha un significato ben più profondo che una mera mossa pubblicitaria: egli ha voluto dimostrare come non solo i grandi, non solo l’élite colta è in grado di operare cambiamenti positivi nella società, ma tutti, anche un piccolo artigiano nigeriano, è in grado di farlo. La sua accresciuta popolarità è un modo per dimostrare, per estensione, che tutta l’africa ha il talento per venire fuori dalla difficile posizione in cui si trova da quando l’era moderna è iniziata.
Dal nostro punto di vista l’opera di Ojo è quanto meno discutibile, dal punto di vista estetico, anche se la base di partenza, un vecchio Volkswagen Rabbit (ovvero il nome commerciale che prese la Golf e i suoi derivati nei mercati extraeuropei negli anni ‘70 e ‘80), di certo non ha aiutato.
L’intento ed il pensiero che ci stanno sotto, invece, sono più che nobili. Continua così, Ojo!