RESTING REEF, ridefinire la morte curando l’ambiente

Resting Reef, la startup creata da Louise Skajem e Aura Murillo come parte dei loro Master presso il Royal College of Art e l’Imperial College di Londra, parte da una doppia analisi tanto interessante quanto inquietante: morire sta uccidendo il nostro pianeta. Solo negli Stati Uniti, ogni anno, vengono deforestati 100 milioni di acri di terra e utilizzati 1,6 milioni di tonnellate di cemento e acciaio per costruire tombe. Senza contare i 20 milioni di litri di liquido tossico per imbalsamazione che finiscono nelle falde acquifere. Parlando di acqua poi, uno degli habitat marini più gravemente minacciati al mondo sono le barriere coralline di ostriche autoctone con l’85% di esse perse a causa delle attività umane.

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Qui entra in azione Resting Reef, che non mira solo a ridurre gli impatti negativi, ma a generarne di positivi. Per fare ciò, la startup crea strutture simili alla barriera corallina, che possono nutrire e accogliere la crescita marina offrendo, allo stesso tempo, un luogo di sepoltura ecosostenibile.

La formula, frutto di sperimentazioni, contiene ceneri umane e gusci frantumati provenienti dall’industria dei rifiuti alimentari e viene stampata in 3D in “strutture” per ostriche, la cui forma è ispirata ai primi reef trovati sul nostro pianeta, le stromatoliti. Queste barriere artificiali possono contenere fino a 100 ostriche e dopo 3 anni catturano circa 2,4 milioni di kg di CO2. Un’ostrica può filtrare 200 litri di acqua al giorno, quindi ogni anno ogni struttura può filtrarne circa 7 milioni. Attualmente le designer stanno anche collaborando con l’alchimista del colore Bethany Voak del programma tessile del Royal College of Art per sviluppare pigmenti naturali che possono essere aggiunti alle capsule.

Come raccontano Louise e Aura, l’obiettivo del progetto non è solo rinnovare un’industria inquinante, ma cercare anche di ridefinire il modo in cui le persone percepiscono, interagiscono e affrontano la morte. Oltre alla creazione di urne e cimeli, l’idea delle designer è anche quella di creare dei moli dove le persone possono visitare i propri cari e assistere al progresso del restauro delle ostriche.

Altri progetti che cercano di trattare questo delicato tema sono Capsula Mundi di Anna Citelli e Raoul Bretzel, che sostituisce le bare con urne a forma di seme per generare nuovi boschi, e Mourn di Nienke Hoogvliet, che trasforma le ceneri del defunto in fertilizzante per il terreno.

Per saperne di più visitate Resting Reef!

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