SUPERSALONE e FUORISALONE 2021

La settimana del design milanese si è conclusa e come ogni anno è arrivato il momento di tirare le somme. Parlando di cifre, sono stati circa 60mila i visitatori dell’evento “supersalone” a Rho, Fiera Milano, e più o meno lo stesso numero per alcune delle location del Fuorisalone. Nonostante i numeri siano inferiori agli anni precedenti, e sappiamo il perché, hanno comunque superato le aspettative di tutti, sia per il periodo che stiamo vivendo, sia per la grande partecipazione internazionale. Possiamo dire che c’è voglia di ricominciare e questa settimana ha dato l’opportunità di sperimentare la ripartenza tanto attesa.

Una delle novità è stato senza dubbio l’evento “supersalone” che, nonostante dubbi e critiche, è riuscito a portare qualche novità: grazie al format dell’allestimento e al pochissimo tempo, le aziende hanno lavorato sulla propria identità abbandonando le dinamiche espositive adottate per decenni. Nonostante qualcuno abbia installato il solito stand, alcune hanno presentato installazioni o video digitali o un solo prodotto, puntando sulla qualità, lo storytelling, e l’effetto wow. Uno stimolo per le aziende e anche per i visitatori dei quattro padiglioni a Rho. Una critica: il “bosco” di ForestaMi è stata un’installazione che poteva essere evitata, soprattutto in nome della sostenibilità e della salute delle piante utilizzate, già sofferenti dopo i primi giorni. Per quello che riguarda l’allestimento invece, naturalmente è stato personalizzato da tutti i partecipanti e cercheremo di capire in che modo sia stato riciclato/reso riutilizzabile.

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Per quello che riguarda il Fuorisalone, se per alcuni distretti abbiamo visto una selezione molto più curata, altri sono stati sopraffatti dalla costante ricerca di instagrammabilità e visibilità, con scelte discutibili. Nonostante queste poche sviste, anche il Fuorisalone ha dimostrato la voglia generale di ripartire e la consapevolezza che il design possa contribuire ad un futuro prossimo più sostenibile, forse anche troppo: il tema della sostenibilità era ovunque e, a parte pochi virtuosi, per la prossima edizione ci sarebbe bisogno di più chiarezza e precisione per riconoscere chi veramente è “green” e chi fa “greenwashing”. Come sempre uno degli aspetti migliori è stata la collaborazione con location storiche: dagli eleganti palazzi del centro, fino all’ospedale militare nella zona di Baggio, fermata della rossa Inganni.

Quest’aria di ripartenza anticipa anche la 60esima edizione del Salone del Mobile.Milano, che si terrà dal 5 al 10 Aprile 2022. In questi pochi mesi ci sono molte sfide da affrontare, per tutti: le aziende stanno tornando a vendere come i livelli pre-Covid, ma oltre a produrre bisogna rinnovarsi. I reparti Ricerca e Sviluppo (R&D) devono proporre nuove soluzioni per uno stile di vita più sostenibile.

I distretti del design invece devono investire di più: se il Salone del Mobile è un’istituzione, il Fuorisalone si arricchisce ogni anno di nuovi eventi e location, quasi in competizione tra loro. Non basta più affittare uno spazio a un designer e pretendere contenuti, c’è bisogno di investire e distinguersi con nuovi progetti, di osare. Inaspettatamente, il Salone del Mobile ci ha provato e, per quanto possibile, per ora ci è riuscito.

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(Cover credit Fuorisalone)

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