FROM STONE TO GLASS, un vetro colorato naturalmente

Come abbiamo già visto di recente, al momento, la produzione del vetro non è così sostenibile come sembra e, allo stesso modo, anche i metodi di colorazione di questo materiale, dato che, una volta colorato, non può essere riciclato in quanto non è possibile riportarlo allo stato trasparente. Con il progetto From Stone to Glass, Salomé Maarek studentessa presso la Bezalel Academy, vuole creare un metodo di colorazione naturale del vetro, che sfrutti risorse locali.

La designer ha inizialmente considerato l’utilizzo di frutta e verdura per tingere in modo naturale il materiale, tuttavia si è scoperto che ciò avrebbe avuto un impatto ecologico dannoso a causa della produzione. Inizia quindi a cercare in diverse regioni del paese possibili risorse naturali locali, tra cui potassa, legno, rame, sabbia, argilla… La scelta finale è ricaduta sulla pietra israeliana.

Con la volontà di creare un prodotto con la minor carbon footprint possibile, dal deserto del Negev a quello di Eilat, regione ricche di varietà di pietre dalle diverse trame e colori, Salomé ha sempre viaggiato a piedi o in autobus.

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Le pietre sono state analizzate dalla progettista insieme al geologo Navot Morag per trovare i componenti adatti. Sono state frantumate per ottenere una polvere che ha rivelato un’ampia selezione di colori, come moldavite verde, blu turchese, indicolite, giallo tormalina e arancio ambra e molti altri.

Per creare il vetro sono stati depositati in un contenitore silice, bicarbonato di sodio, dolomite e borace a cui è stata aggiunta la polvere con funzione di colorante. Salomé ha utilizzato un metodo artigianale per la fusione, a una temperatura di circa 1200°C per otto ore. Questo vetro non viene quindi soffiato a mano, ma è adatto alla tecnica del soffiaggio a stampo.

Dopo due anni di sperimentazione, il risultato di From Stone to Glass è un vetro con diverse caratteristiche: innanzitutto resiste ad uno sforzo pari a 5 tonnellate e può subire sbalzi di temperatura senza rischiare di creparsi. Inoltre, “modellare, affilare, tagliare o addirittura forare questo vetro è un’alternativa più duratura all’Haute-Joaillerie“. Il materiale finale è adatto per l’utilizzo nella produzione industriale e disponibile come prodotto per le gioiellerie.

Per maggiori informazioni seguite Salomé Maarek su Instagram!

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