LEAFY BIOMAT, nuova vita alle foglie secche

Le foglie cadute sono spesso una risorsa che non sfruttiamo, ma cosa succede in città se la quantità di rifiuti generati è talmente grande da non riuscire ad essere gestita? Questo è quello che succede ogni giorno nelle aree della Municipal Corporation of Delhi (MCD) – uno dei più grandi enti municipali al mondo che fornisce servizi civici a una popolazione di circa 20 milioni di cittadini – dove vengono generate 45 tonnellate di rifiuti di foglie secche (Sharma V, 12 marzo 2023, TOI).  La produzione è così ampia che i camion della MCD devono effettuare più viaggi al giorno per la raccolta in tutta la città.

Sebbene si tenti di convertire le foglie in compost, a causa della loro enorme quantità queste vengono spesso raccolte e bruciate dai residenti, attività che porta ad un altro problema: in uno studio condotto tramite il “Real Time Source Apportionment Study” la combustione della biomassa di foglie e ramoscelli costituisce una delle maggiori fonti di rilascio di inquinanti PM 2,5 nell’aria. I gas rilasciati dalla combustione causano problemi di salute a lungo termine nelle vicinanze urbane di Delhi. (Vats S., 9 gennaio 2023, ThePrint). La situazione peggiora nei mesi più freddi, da novembre a febbraio, in cui i rifiuti della biomassa sono prontamente disponibili come fonte per fornire calore di combustione a milioni di persone.

L’architetto Muskan Jain ha provato a trovare una soluzione a questi due problemi, la gestione dei rifiuti e l’inquinamento atmosferico: la raccolta e la conversione delle foglie secche in materia prima per un nuovo materiale a base biologica che non necessità trattamenti. Una nuova risorsa con costo zero che prende il nome di Leafy BioMat.

Il nuovo materiale Leafy BioMat

Il progetto presenta un’alternativa innovativa e sostenibile ai prodotti sviluppati utilizzando la plastica. Leafy BioMat, infatti, aiuta a ridurre i costi, i rischi ambientali ed è completamente compostabile. Il processo di produzione è semplice e può essere eseguito anche a casa mentre la versatilità di questo nuovo materiale consente al prodotto di essere modellato in numerose forme e dimensioni desiderate. La modifica delle componenti biologiche consente alla progettista di controllare la resistenza e la durabilità del prodotto finale.

Le foglie secche raccolte hanno colori diversi in base al tipo di albero da cui sono cadute, per questo studio sono stati campionati 3 tipi di colorazioni. Il tono naturale dato dalle diverse foglie conferisce un’estetica organica unica al risultato.

Le foglie vengono triturate fino ad arrivare a particelle fini ed omogenee che vengono poi miscelate con un biopolimero a base di amido che agisce come legante naturale. Rapporti diversi dei componenti forniscono una consistenza diversa al materiale finale. Questa miscela è flessibile e può essere modellata in diverse forme per produrre un’ampia gamma di prodotti.

Caratteristiche e applicazioni

Oltre all’evidente risparmio in termini di inquinamento e gestione dei rifiuti, Leafy BioMat si presenta come un materiale flessibile, in grado di creare forme diverse. La finitura organica, data dal mix di foglie raccolte, dona ai prodotti un colore e un carattere sempre unici. Visto l’utilizzo di un legante naturale, il prodotto è completamente compostabile. Al momento gli oggetti creati con Leafy BioMat sono accessori e complementi di piccola scala: una piastra porta chiavi, un braccialetto, un portapenne, una cornice per foto e un contenitore.

Leafy BioMat è ancora in fase di sperimentazione e alla ricerca di fondi ed è presente sulla nuova e gratuita Materials Design Map di WeVux! Per scoprire di più sul materiale visitate la pagina di riferimento o seguite Leafy BioMat su LinkedIn! Foto Muskan Jain

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