PAN- PROJECTS, l’architettura come opportunità

Torniamo a parlare di materiali e sostenibilità – ma soprattutto architettura, diversità culturale e unicità – con PAN- PROJECTS, studio di progettazione architettonica guidato dai giapponesi Yuriko Yagi (MArch, Arkitekt MAA) e Kazumasa Takada (MArch.MA. RIBA/ARB). Fondato nel 2017 in Danimarca, nel 2019 PAN- PROJECTS si sposta a Londra per continuare i propri progetti a livello internazionale. Lo studio afferma di “concepire l’architettura in modo olistico attraverso un’autentica collaborazione con produttori e clienti multidisciplinari di diversa estrazione, riconoscendo il valore distinto che apporta in ciascun progetto.” (copertina, Teahouse Ø, ph. Anika Kondo)

Per avere un esempio dell’approccio dello studio basta dare un’occhiata ai progetti, ognuno dei quali unico e originale: partendo dal 2017, dal Paper Pavilion, Yuriko e Kazumasa hanno voluto sperimentare un nuovo metodo di progettazione sostenibile con l’utilizzo di carta da macero riciclata.

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Paper Pavilion, ph. David Hugo Cabo

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Creato per la Copenhagen Art Fair (CHART) – per poi essere ridisegnato e trasferito definitivamente al Kunsthal Charlottenborg Museum per essere utilizzato come reception e libreria – il padiglione è stato pensato per durare 3 giorni, solo per l’evento. Lo studio ha quindi proposto un materiale con una “durevolezza appropriata”, la carta. La forma del padiglione è ispirata al bagworm (una famiglia di insetti dell’ordine dei Lepidotteri ndr) che crea il suo nido raccogliendo i materiali che lo circondano. Allo stesso modo, Paper Pavilion si veste con la carta raccolta dalla città. Il padiglione ha una struttura progettata per essere temporanea con l’idea di essere trasferito per mostrare i nuovi colori dei luoghi che lo circondano.

Nel 2019 PAN- PROJECTS si focalizza sull’acqua con Floating Pavilion Ø, un insieme di tre padiglioni (con tema culturale, commerciale e sociale) che propongono le aree acquatiche urbane come nuovo spazio pubblico, a favore di una maggiore consapevolezza di questo elemento e di uno stile di vita futuro maggiormente sostenibile. Dei tre viene realizzato il padiglione culturale, Teahouse Ø, che vuole riflettere la bellezza del luogo: una struttura galleggiante sperimentale con un tetto, sostenuta da sei pareti acricliche trasparenti e decorata con tubi acrilici trasparenti, che giocano con la luce e i riflessi dell’acqua. Teahouse Ø viene utilizzata per attività come lezioni di yoga, meditazione, cerimonie del tè ed è stato utilizzato per “festival musicali socialmente distanti”, in cui un DJ suonava all’interno mentre il pubblico si divertiva dalle barche vicine.

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Teahouse Ø, ph. David Hugo Cabo

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The Playhouse invece è un progetto di ristrutturazione completa di un edificio di tre piani situato nel vivace quartiere della moda di Aoyama a Tokyo, in Giappone. Realizzato nel 2020, in piena pandemia, PAN- PROJECTS, a causa anche della digitalizzazione dei servizi di vendita che ha caratterizzato quel periodo, si è interrogato sull’utilizzo di un negozio fisico, ripensandone il modello. L’ispirazione è stata quella del teatro, lo studio ha pensato lo spazio non solo per mostrare e vendere ma per poter imparare, scoprire e sperimentare le culture legate ai marchi in mostra. Il team ha quindi progettato elementi architettonici trasformabili per consentire di organizzare un’ampia gamma di eventi in tutto l’edificio. Il progetto è stato completato dallo studio di progettazione architettonica londinese PAN- PROJECTS, in collaborazione con lo studio Haruki Oku Design di Tokyo. Il sipario argentato all’ingresso del teatro è realizzato in collaborazione con lo Studio Onder de Linde. In fondo all’articolo trovate un video dello spazio.

Sempre in Giappone, al National Art Center di Tokio, nel 2021 lo studio ha realizzato un’installazione che ha come tema la pandemia. The Matter of Facts è un oggetto costituito da un accumulo di materiale stampato risalente al periodo in cui il COVID-19 ha iniziato a esercitare un effetto sulla nostra società e successivamente. Questi materiali riflettono cose che si sono verificate o non si sono verificate, come parte di tendenze ad ampio raggio. Il progetto è stato commissionato a PAN- PROJECTS dal National Art Center, Tokyo, e realizzato grazie al generoso sostegno della Nomura Foundation e alla collaborazione di Robert Walters Japan.

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mum, ph. PAN- PROJECTS

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Presente anche nella nuova Materials Design Map, mum, è un progetto di product design che affronta il problema della plastica industriale negli oceani riciclando attrezzi da pesca scartati e sottoprodotti dell’industria. Commissionato da REMARE, una start-up sostenibile in Giappone, “mum” lavora a stretto contatto con la comunità locale di pescatori per dare nuovo valore a reti e boe che altrimenti diventerebbero un problema se abbandonati.

“mum” è un tavolo da pranzo in plastica riciclata dal mare. La texture ondulata del materiale conferisce un carattere individuale che non può essere completamente controllato, creando ogni volta un prodotto leggermente diverso. “mum” mira a sensibilizzare il settore, evidenziando allo stesso tempo la preziosità della plastica oceanica.

Una ridotta selezione di progetti che ci mostra in parte il metodo dello studio PAN- PROJECTS, sempre attento a dare un significato maggiore al progetto, che non si limita alla forma e all’estetica ma utilizza l’architettura come un’opportunità, per riattivare un’area della città, andare oltre i propri limiti di progettazione ma anche sensibilizzare l’utente. Per maggiori informazioni visitate il sito di PAN- PROJECTS e seguiteli su Instagram!

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